MALPENSA – Vincoli burocratici stanno rallentando, «se non fermando del tutto», lo sdoganamento di migliaia di dispositivi di protezione, in particolare mascherine, all’aeroporto di Malpensa. «È urgente intervenire per sbloccare la situazione». La denuncia arriva dall’Unione Artigiani di Milano e di Monza-Brianza.
Mascherine bloccate in dogana
Secondo il segretario dell’Unione Artigiani, Marco Accornero, sono numerose le aziende che devono ancora ricevere Dpi ordinati dall’estero (in particolare dalla Cina), pagati anticipatamente, ma giacenti allo Cargo City di Malpensa in attesa del via libera doganale. Quei pochi imprenditori che al momento possono lavorare si trovano così in grande difficoltà perché non riescono a garantire la salute e sicurezza dei lavoratori impiegati. Un obbligo morale ancora prima di un’imposizione normativa.
Snellire le procedure
Ritardi e burocrazia bloccano dunque chi già oggi può operare e mette a repentaglio la regolare riapertura graduale di altre attività. «Il frangente è delicato e necessita di tempestività», dice Accornero. «Occorre snellire e velocizzare i processi di controllo e via libera doganali per permettere al materiale fermo nei magazzini di essere consegnato e usato».
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