Efrem, via al processo: a febbraio parla il “superteste” dell’accusa

paolo efrem
Nella foto l'ex consigliere comunale di Busto Paolo Efrem

BUSTO ARSIZIO – Paolo Efrem (nella foto) a processo: oggi, martedì 12 gennaio, prima udienza davanti ai giudici del Tribunale di Como. Per l’ex consigliere comunale bustocco in quota Busto Grande-Lombardia Ideale, come per Daniele Frustillo, Giuseppe Lillo, Vincenzo e Raffaele Rispoli (rispettivamente figlio e fratello del boss della locale di ‘ndrangheta Legnano-Lonate Pozzolo Vincenzo Rispoli), il pubblico ministero Silvia Bonardi ha chiesto il giudizio immediato.

Il giorno di Molinari

Oggi a Como, dopo l’acquisizione prove e lista testi, si è aperta l’istruttoria. Il processo entrerà nel vivo il prossimo 16 febbraio quando sarà sentito Matteo Molinari, imprenditore bustocco arrestato nell’ottobre 2019 nella prima tranche dell’inchiesta poi sfociata nell’arresto di Efrem, Frustillo, Lillo e i due Rispoli lo scorso 13 luglio, che è il super testimone d’accusa. Efrem, rappresentato dall’avvocato Luigina Pingitore, è accusato di emissione di false fatture attraverso una società a lui riconducibile (la Efrem Trade)  con l’aggravante dell’agevolazione delle cosche.  L’indagine, avviata dopo gli arresti dell’ottobre 2019, avrebbe consentito di riscontrare come la società Smr Ecologia srl, il cui titolare era appunto Molinari, operante nel settore prima del trasporto e poi del trattamento rifiuti, gestendo l’impianto di La Guzza (Como), abbia subito per un lungo periodo, l’infiltrazione da parte di soggetti legati alla locale di Legnano-Lonate Pozzolo.

Imputati tutti in carcere

Grazie alla scelta di Molinari, di spiegare le motivazioni sottese all’illecita attività, è stato possibile ricostruire il contesto estorsivo in cui l’imprenditore, dal 2014 al 2018, sarebbe stato costretto ad erogare utilità di vario tipo e, più precisamente, sia somme di denaro che assunzione di personale. Fu costretto, ad esempio, ad assumere nella sua azienda il compagno della figlia di Rispoli. Un’assunzione solo formale: il dipendente percepiva lo stipendio e basta. Per contro gli imputati, che sono ancora tutti detenuti in carcere (per Efrem è stata recentemente rigettata una nuova richiesta di scarcerazione), smentiscono categoricamente quanto affermato da Molinari. Il 16 febbraio il confronto in aula.

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