Busto, arresti per ‘ndrangheta: giudizio immediato per il consigliere Paolo Efrem

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BUSTO ARSIZIO – Giudizio immediato per Paolo Efrem (nella foto): consigliere comunale di Busto Grande-Lombardia Ideale (attualmente sospeso), assistito dall’avvocato Luigina Pingitore, comparirà davanti ai giudici del tribunale di Como il prossimo 12 gennaio. Con lui compariranno in aula Daniele Frustillo, Giuseppe Lillo, Vincenzo e Raffaele Rispoli (rispettivamente figlio e fratello del boss Vincenzo Rispoli).

I capi di imputazione

Tutti furono arrestati lo scorso 13 luglio nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal pubblico ministero della Dda di Milano Silvia Bonardi. Efrem è accusato di emissione di false fatture attraverso una società a lui riconducibile (la Efrem Trade)  con l’aggravante dell’agevolazione delle cosche.  L’indagine, avviata dopo gli arresti dell’ottobre 2019, avrebbe consentito di riscontrare come la società Smr Ecologia srl, il cui titolare, l’imprenditore bustocco Matteo Molinari è il grande accusatore del gruppo, operante nel settore prima del trasporto e poi del trattamento rifiuti, gestendo l’impianto di La Guzza (Como), abbia subito per un lungo periodo, l’infiltrazione da parte di soggetti legati alla locale di Legnano-Lonate Pozzolo. Grazie alla scelta di Molinari, di spiegare le motivazioni sottese all’illecita attività, è stato possibile ricostruire il contesto estorsivo in cui egli, dal 2014 al 2018, è stato costretto ad erogare utilità di vario tipo e, più precisamente, sia somme di denaro che assunzione di personale. Fu costretto, ad esempio, ad assumere nella sua azienda il compagno della figlia di Rispoli. Un’assunzione solo formale: il dipendente percepiva lo stipendio e basta.

Smonteremo tutte le accuse

Efrem ha sempre respinto ogni addebito. Il 12 gennaio quasi certamente sceglierà di affrontare il dibattimento senza chiedere l’ammissione a riti alternativi. La strategia difensiva mira, sostanzialmente, a smontare le accuse rivolte agli indagati da Molinari dimostrando l’estraneità di Efrem ai fatti contestati. In molti a Busto, in particolare tra i colleghi di partito del giovane consigliere comunale, si sono schierati al suo fianco esprimendogli vicinanza e dichiarando di non credere alle accuse contestate.

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