Busto, Biblioteca Capitolare digitalizzata grazie a un progetto di inclusione sociale

BUSTO ARSIZIO – La Biblioteca Capitolare di San Giovanni si proietta nel futuro con un progetto “sociale al quadrato” elaborato dalla cooperativa Solidarietà e Servizi di Busto Arsizio. La catalogazione e digitalizzazione – a cura di tre persone con disabilità assunte da due aziende del territorio – dei 15 mila volumi custoditi dall’ultracinquecentenaria istituzione bustocca. «Una sperimentazione unica in Italia della legge Biagi per attività a valenza sociale» sottolinea Francesco Maresca, responsabile del settore lavoro della Provincia di Varese.

L’iniziativa

Saranno infatti le aziende Exergy International di Olgiate Olona e Fratelli Tognella di Somma Lombardo a sostenere i costi del servizio per la digitalizzazione e catalogazione del patrimonio librario. Tre le persone con disabilità che, assunte da Solidarietà e Servizi, potranno dedicarsi a questo lavoro per i prossimi due anni coordinati da un capo progetto con Master in Formazione e gestione degli archivi digitali e da un archivista senior. Le attività includeranno la consulenza nella selezione di un software per la gestione bibliotecaria, la catalogazione dei volumi moderni e la digitalizzazione del fondo antico, il patrimonio di volumi più antichi.

Gli obiettivi

La Capitolare conserva nel suo fondo antico incunaboli, manoscritti e il “Codice di Busto”, Evangelario del IX secolo su pergamena, la più antica testimonianza liturgica del rito Ambrosiano. «Rendere la storia un patrimonio attuale e divulgarla» è l’obiettivo svelato dal Prevosto monsignor Severino Pagani. «E’ un momento di slancio per la nostra Capitolare. Con la ristrutturazione degli ambienti, la digitalizzazione dei volumi per rendere fruibile questo patrimonio, anche nelle scuole, e la gratitudine per chi ha lavorato per la costruzione e il mantenimento di questa biblioteca». Per la Biblioteca di via Don Minzoni è «un ritorno alle origini, tra 512 e 520 anni fa, quando la Capitolare era una libreria civica», come sottolinea il direttore Salvatore Bollini Marcora, rivendicando il fatto che «siamo secondi solo alla Biblioteca del Capitolo del Duomo». E la vicesindaco e assessore alla cultura Manuela Maffioli ricorda che la Capitolare «oggi è una punta di diamante della cultura della città, un patrimonio che è un vanto per Busto».

Il progetto sociale

Un’occasione nata dall’incontro con Solidarietà e Servizi, che con la propria area di inserimento lavorativo impiega già 65 persone fragili e disabili. «Questo progetto – sottolinea Domenico Pietrantonio, presidente del Consiglio di Gestione della cooperativa sociale – è un fatto di speranza. Per tre motivi: tre persone con disabilità di tipo psichico ad alto funzionamento e disabili Fsc accetteranno la sfida di un lavoro “vero”, che realizza la dignità della persona, che dà un servizio alla comunità e un beneficio per l’azienda. Catalogare libri pregiati e antichi e digitalizzarli porterà un miglioramento del servizio della Biblioteca Capitolare: una collaborazione win win che mette insieme enti, tra cui il collocamento mirato della Provincia di Varese, e aziende di diversa natura».

Lavoro vero per i disabili

I tre giovani – uno già inserito, gli altri due da scegliere nei prossimi giorni – avranno un contratto di due anni «ma poi l’obiettivo è tenerli», come ammette Pietrantonio. Solidarietà e Servizi ha già esperienza nell’ambito della digitalizzazione con una commessa per il Fondo Gemelli (le lettere del fondatore dell’Università Cattolica) e un’altra per le collezioni di tessuti dell’industria Erica di Busto Arsizio. «Non è una scorciatoia, ma un’occasione per chi non ne avrebbe – fa notare l’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni – di solito i disabili gravi tendono a non essere scelti dagli elenchi. E questo è un metodo che permette di inserire chi altrimenti sarebbe inseribile solo sulla carta».

L’alternativa

In realtà, come rimarca Francesco Maresca, il “metodo Varese” già sperimentato in passato per la manutenzione della ciclopedonale dei Laghi di Varese e Comabbio sostenuta da MedicAir, è «un’alternativa alla vera scorciatoia, quella delle aziende che pagano per l’esonero dall’assunzione delle categorie protette». L’assessore Reguzzoni promette anche, a Busto Arsizio, di «aumentare il valore economico della borsa lavoro di 250 euro per i SIL (servizio inserimento lavorativo), che è poco qualificante». E Alessia Accardo, di Confindustria Varese, evidenzia l’attenzione delle imprese alla «transizione ecologica ma anche alla transizione sociale. Lavorare per creare benessere economico ma anche sociale».

Le aziende

Exergy è un’impresa innovativa e internazionale (con sedi in Cina, Malaysia e Turchia) che progetta, vende e installa impianti di produzione energia elettrica a emissioni zero (principalmente da geotermia), mentre Fratelli Tognella, nata nel 1957, è un’azienda leader nella produzione di valvole. «Sostenibilità, responsabilità sociale e inclusività per noi sono valori fondanti» sottolinea Andrea Canali di Exergy. «Una sfida culturale più che aziendale, dal fare al dare – rivela Fabio Tognella – servirà ad avvicinare i giovani alla Biblioteca, e questo per noi è un orgoglio».

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