Busto, «Ho un coltello: i soldi o mi ammazzo». Processo per tentata estorsione al Caf

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BUSTO ARSIZIO – Nell’aprile 2021 aveva chiamato la Polizia spiegando chiaramente di essere intenzionato ad andare al Caf di via Ferrer a Busto e di voler fare un “casino”. L’uomo, 60 anni, residente in città, spiegò che gli era stata sbagliata una pratica e che per questo non sarebbe mai stato liquidato. Il 60enne aggiunse poi di essere armato di coltello. Oggi, giovedì 14 marzo, era a processo davanti al giudice del Tribunale di Busto Arsizio Giulia Pulcina.

Taglierino alla gola

L’accusa è di tentata estorsione. Perché l’epilogo di quella disperata quanto minacciosa chiamata s’è tradotto, come è logico, in una corsa della Volante del Commissariato bustocco in via Ferrer per bloccare i propositi del 60enne. Quando gli agenti sono entrati nel Caf hanno trovato la responsabile e una collega con gli occhi sbarrati: il 60enne era in mezzo all’ufficio con un taglierino puntato alla gola convinto a togliersi la vita se non avesse avuto i suoi soldi.

Il processo

Non senza difficoltà i poliziotti lo hanno calmato, disarmato e poi affidato alle cure del personale sanitario perché nel frattempo era stata chiamata un’ambulanza. La sfuriata, che per merito della Polizia si è conclusa senza intoppi, avrebbe potuto avere altro esito. Il 60enne è stato denunciato a piede libero per tentata estorsione ai danni del Caf e oggi sta affrontando il processo che dovrebbe concludersi a luglio.

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