Busto, caro-mense in standby. E la maggioranza boccia la mozione anti-aumenti

BUSTO ARSIZIO – Caro-mense, niente di nuovo in commissione. Ma la maggioranza boccia la mozione contro gli aumenti proposta dal consigliere Emanuele Fiore (Gruppo misto). «Aspettiamo i numeri effettivi dei ragazzi iscritti al servizio per il prossimo anno nelle varie fasce ISEE – le parole dell’assessore alle politiche educative Daniela Cerana – da qui si faranno i conteggi e le proposte che vadano incontro alle famiglie».

I costi e l’impegno

Di fatto, la situazione è ancora la stessa che si era delineata in occasione della riunione con i rappresentanti dei genitori in cui il sindaco Emanuele Antonelli, affiancato dall’assessore Cerana, si era impegnato a rivedere le tariffe per calmierare i rincari previsti per l’anno scolastico 2024-2025. «L’aumento si è reso necessario per andare a tamponare in parte quello che l’amministrazione dà – spiega l’assessore di fronte alla commissione istruzione, cultura e sport – oggi 90 centesimi a pasto oltre agli sconti. Su 2639 bambini che si servono della refezione nelle scuole primarie, il costo giornaliero complessivo coperto dall’amministrazione è di 6072 euro, per un totale di circa 726mila euro in un anno scolastico, rispetto ai 526mila del 22/23 e 665mila del 21/22. Se aggiungiamo le mense dei nidi e delle materne, si tratta di un capitolo di spesa non indifferente. Ma non ci sottraiamo, siamo convinti che stiamo dando un servizio necessario». Cerana però ribadisce l’impegno ad «andare incontro alle famiglie, bilanciando le altre esigenze» di bilancio, con una revisione delle tariffe del servizio mensa. Per scoprire la cui entità ci vorranno ancora almeno due settimane.

Prezzi non abbordabili

Attualmente il buono pasto standard a carico delle famiglie è di 5,80 euro, a fronte di un costo effettivo del servizio pari a 6,71 euro. Secondo le nuove tariffe approvate con il bilancio di previsione 2024, il singolo pasto arriverà a costare 6,30 euro, senza più lo sconto del 50% per il secondo figlio iscritto alle mense scolastiche. «Per una famiglia con due figli significa pagare 800 euro in più all’anno – sottolinea il consigliere di minoranza Emanuele Fiore – l’obiettivo della revisione delle tariffe, che arriva sull’onda del disappunto espresso dai genitori anche con gli scioperi, deve essere quello di pesare meno sulle famiglie, in particolare su quelle numerose. La collettività si può fare carico di parte di questi aumenti». Anche Cinzia Berutti (PD) invoca «prezzi calmierati perché quelli attuali non sono abbordabili per gran parte delle famiglie» di Busto: «Mi aspetto che l’amministrazione contribuisca in modo coerente alle intenzioni che più volte abbiamo sentito». Intanto però la mozione Fiore viene bocciata dalla maggioranza, che fa valere la legge dei numeri. Se ne riparlerà in consiglio comunale, e non solo.

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