Vittime delle Foibe: «Busto non dimentica». Incontro con i testimoni

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BUSTO ARSIZIO – Busto Arsizio non dimentica le vittime delle Foibe e la tragedia dell’esodo di oltre 250mila  italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia. Oggi, lunedì 10 febbraio, si sono svolte in città le celebrazioni del Giorno del Ricordo, a partire dal “Cammino tricolore” curato da Comunità Giovanile che ha affisso lungo il percorso municipio – Borsano, quartiere che a suo tempo accolse gli sfollati, una serie di piccoli cartelli con i nomi delle Foibe e di città italiane in Istria e Dalmazia.

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Una tragedia per troppi anni dimenticata

Dopo la messa di suffragio, il corteo ha proseguito fino alla statua di san Biagio che si trova nella piazzetta intitolata a don Emerico Ceci, sacerdote, educatore, storico di origini istriane che si prodigò per gli sfollati. «Oltre al parroco, don Francesco, e a Comunità Giovanile, ringrazio le scuole superiori per aver ancora una volta organizzato un momento di approfondimento con gli studenti su una tragedia per troppi anni purtroppo dimenticata», ha detto il sindaco Emanuele Antonelli. «Non conoscere ciò che è stato, come ha detto il Presidente Sergio Mattarella, porta all’indifferenza, al negazionismo. I segnali che arrivano non sono positivi. Dobbiamo continuare a combattere contro questi pericoli facendo memoria nelle nostre scuole, con i nostri ragazzi che sono il nostro futuro – ha proseguito il primo cittadino – Siamo qui perché come sapete questo quartiere diede una casa a chi l’aveva persa solo perché era italiano e ricordo che a favorire il loro arrivo fu Giampietro Rossi, allora sindaco, cittadino benemerito anche per questo. Busto accolse tanti profughi e diede loro una casa e un lavoro, diede loro un futuro».

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Ascoltare i testimoni: azione culturale doverosa

Ultimo momento della giornata un incontro con i testimoni, organizzato dal tavolo delle scuole superiori nell’aula magna del Liceo Artistico Candiani. «Quello della memoria è un percorso di grande consapevolezza, di presa di coscienza per chi sente o rischia di sentire, e gli studenti sono la categoria più a rischio, che queste cose non ci appartengano più perché sono lontane nel tempo e quindi sono lontane dai cuori, dalle menti – ha affermato il vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli – Ecco ricordarle, rievocarle, impararle, studiarle, approfondirle e sentire ancora dalla viva voce di chi quel ricordo ce l’ha ben in testa, credo sia una azione culturale doverosa». Fino al 12 febbraio la biblioteca comunale esporrà alcuni volumi tratti dalla bibliografia sul Giorno del Ricordo.

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