Busto, Insegno e Pannofino doppiatori tra lotta alla Sla e “Cime tempestose”

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Da sinistra: Pino Insegno, Francesco Pannofino e Ramona Lambusta

BUSTO ARSIZIO – «Alle macchine mancava la voce. Poterla donare ai malati di Sla, che ora parleranno servendosi del movimento oculare, è stato un successo straordinario». Così Pino Insegno dal palco di Milano Comics&Games a MalpensaFiere ha raccontato ieri, sabato 16 settembre, il progetto realizzato con la sua collaborazione al campus biomedico dell’ospedale Niguarda. Una delle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale, al centro della prima domanda rivolta dalla conduttrice Ramona Lambusta a lui e a un altro popolare attore, Francesco Pannofino, in un incontro che tra aneddoti comici, rivelazionie consigli, ha offerto all’ampio pubblico accorso una panoramica sul mestiere di doppiatore.

Donare e clonare la voce

«La sintesi vocale costa. Ma ci siamo riusciti, e succede questo», ha commentato Insegno il video di Voice for Purpose proiettato. «L’intelligenza artificiale non potrà mai sostituire gli esseri umani ma camminerà a fianco del progresso per aiutarli».
«A una trasmissione radiofonica si era sentita la mia voce dichiarare cose che non avevo mai detto, tanti colleghi mi avevano avvisato terrorizzati», ha raccontato Pannofino. «Era stata clonata: ma così hai rubato, è un reato. E ora si sciopera perché l’intelligenza artificiale può essere usata per scrivere sceneggiature o clonare le sembianze umane. Però non si può fermare il progresso tecnologico, altrimenti saremmo ancora senza il fuoco, il ferro e la ruota. Procede di pari passo con lo sviluppo dell’intelligenza umana: il compromesso sarebbe allora non interromperlo, ma allo stesso tempo non agevolare il furto».

Insegno e Pannofino doppiano Francesco

Leggende e talent

Uno voce di Aragorn ne “Il signore degli anelli” di Peter Jackson (ma anche di Stan Smith in “American dad”, John Smith in “Pocahontas”, Diego nell’”Era glaciale”, Muhammad Ali e dello Specchio di “Shrek”), Hagrid in Harry Potter” e Goblin in “Spider-man” – personaggi salutati da un caloroso applauso quando sono apparsi sullo schermo – nonché John Doe in “Seven”, Guile in “Street fighter” e Forrest Gump, ma soprattutto volto del René Ferretti di “Boris”, hanno sfatato alcune leggende attorno ai doppiatori. «Un lavoro bellissimo, meritocratico, ma per poche migliaia di euro; non è affatto miliardario. Anzi, ora il è aumentato il lavoro mentre i soldi sono diminuiti». Presentatori e influencer possono cimentarsi ma si tratta di un mestiere duro e faticoso, che richiede lo studio di dizione e recitazione: «Non c’è Grande Fratello, X-Factor o Amici di Maria che tenga: mediaticamente divertenti, ma il rischio è di perdere grandi talenti», ha osservato Insegno. «Sono convinto che se oggi Battisti si presentasse a un talent verrebbe subito scartato».

“Cime tempestose” a turno

Al talento si deve abbinare una componente tecnica: «Il doppiaggio è un ulteriore trucco cinematografico che, se non riesce, si vede: la voce si scolla dalla faccia», ha sottolineato Pannofino che, a turno con Insegno, ha doppiato uno spettatore mentre recitava una frase di “Cime tempestose” muovendo le labbra. Tra le difficoltà ci possono essere l’avere come solo riferimento – per contrastare la pirateria dei film in anteprima – le bocche degli attori, la presenza o meno della virgola in frasi come “Aspettate a cantare vittoria” o “Guardi quell’orsa maggiore” e, per Pannofino, anche il Rosso Senzabraghe di “Mucca e Pollo” – «un pazzo che cambiava continuamente la voce: una fatica immensa» – o riuscire a dire “mi oppongo, vostro onore” dopo «una carbonara e una boccia di vino». Nel caso invece di Insegno, nel “Signore degli anelli” la pronuncia della parola “orco” o chiamare a gran voce Frodo – un problema che si è presentato anche con Ettore in “Troy” – senza spostare la Terra di Mezzo «tra Tor Bella Monaca e Centocelle».

Pirati a MalpensaFiere

Ad ascoltare le voci di Hagrid e Aragorn c’erano, tra gli altri, Ghostbusters, super Sayan, Spider-Gwen e Chopper in un’edizione di Milano Comics&Games che ha visto – complice la serie su Netflix – presenti in gran numero i pirati di One Piece, tra Rubber e tanti cappelli di paglia, Zoro, Ace e Trafalgar Law, a far compagnia a Jack Sparrow.

Dal mondo del cinema c’erano anche Barbie, Michel Myers di “Halloween”, Loki e gli Avengers (ma anche uno Spider-Punk), gli studenti di Hogwarts e un Tie-Fighter di Star Wars. Il tempo ancora variabile ha attratto meno gente del solito nelle aree esterne di MalpensaFiere, con i padiglioni invasi, oltre che da ninja di Naruto e un Ultramarine di Warhammer 40.000, da Khal Drogo del Trono di Spade, dai Cobra nemici dei G.I. Joe e Chainsaw Man.

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