Busto, la Provvidenza è ripartita. Ma il presidente Gobbi lascia: «Da vincente»

BUSTO ARSIZIO – La Provvidenza riapre le porte e prova a tornare ad una nuova normalità dopo l’incubo della pandemia e per il presidente Ambrogio Gobbi è giunto il momento di dire stop. Dopo due quadrienni alla guida dell’istituto di via San Giovanni Bosco, all’età di 90 anni, il dottor Gobbi ha deciso di rimettere il mandato. «Meglio di così non poteva lasciare» proclama Luca Trama, direttore generale dell’Istituto La Provvidenza. «Da un paio di mesi abbiamo ripreso gli ingressi, che sono stati già più di 100». Mercoledì 28 aprile è in programma l’assemblea dei soci che designerà il successore di Gobbi.

«Lascia da vincente»

«Se ne va da vincente» affermano all’unisono il dg Trama e il direttore sanitario Carlo Marazzini. In otto anni alla guida della “casa di riposo” bustocca, il dottor Ambrogio Gobbi ha trasformato l’Istituto. E ora, forte della battaglia contro il Covid portata a termine vaccinando praticamente il 100% degli ospiti e del personale, può passare la mano. La fine di un ciclo, iniziato con La Provvidenza nel vortice di un’inchiesta giudiziaria poi conclusasi con l’immagine dell’istituto intonsa, e terminato, simbolicamente, con la riapertura ai malati terminali dell’hospice, da lunedì 26 aprile. Che di fatto rappresenta la chiusura di un anno che ha segnato tutti, con la prima ondata della pandemia che ha colpito duro nei padiglioni di via San Giovanni Bosco.

Stile Gobbi

Come nel suo stile, l’addio del dottor Ambrogio Gobbi è di poche parole: «Ringrazio tutti coloro che mi hanno supportato in questi anni e sono certo che il nuovo consiglio proseguirà con gli stessi principi cristiani di vicinanza e cura che guidano da sempre il nostro operato. Lascio un’eccellenza ma anche una grande famiglia». Per lui parlano i fatti. E La Provvidenza è «un punto di riferimento, che oggi raccoglie i frutti di anni di collaborazione e sinergie», come sottolinea il presidente di Uneba Marco Petrillo. «Gobbi ha trascinato l’Istituto in prima linea in questa nuova impostazione strategica delle Rsa sul territorio. Più aperte e più integrate con gli enti pubblici territoriali». E il presidente uscente, aggiunge il dottor Marazzini, «ha avuto la lungimiranza di credere nel progetto di innovazione che gli abbiamo proposto otto anni fa. Fatto di investimenti, prossimità, rapporti istituzionali, progettazione di nuovi servizi».

La ripartenza delle cure palliative

Tra questi l’hospice per le cure palliative, pronto a ripartire con un nuovo nome e logo, “Il Nido”, con otto stanze che accolgono gli ospiti, spazi comuni ed un’equipe dedicata. «L’accesso sarà ancora gratuito – rimarca Luca Trama – perché come Provvidenza abbiamo le forze per farlo nonostante la pandemia e continueremo a chiedere aiuto per sostenere questa sfida». Con una raccolta fondi che coinvolgerà cittadini ed imprese, a partire dalla campagna del 5 per mille. «L’obiettivo – spiega la responsabile marketing Valentina Muzzana – è renderlo autonomo. E sempre legato a Provvidenza, identità forte e distintiva». L’hospice in realtà, spiega il direttore sanitario Marazzini, «è sempre stato aperto in questo anno di pandemia, curando i malati di Covid in cure palliative. Con la professionalità di una squadra che si è preparata nei due anni precedenti, con la formazione e l’avvicinamento a un tema delicato».

La sinergia con ASST

A testimoniare l’eccellenza della RSA bustocca c’è il direttore sociosanitario di ASST Valle Olona Marino Dell’Acqua: «Fin dal primo incontro dopo il mio insediamento ho subito capito che con La Provvidenza c’erano obiettivi comuni per creare sinergie forti con il territorio per superare le complessità nel mondo socio-sanitario. La pandemia ha ulteriormente rafforzato i legami». Fino alla vaccinazione, che ha visto La Provvidenza, certifica Dell’Acqua, «prima RSA a vaccinare tutti gli ospiti. Ha portato sicurezza, ma poi è arrivata anche la disponibilità ad aiutare l’ASST, ora nel vaccinare i disabili nelle strutture sociosanitarie del territorio, e successivamente con i professionisti dell’Istituto che verranno coinvolti nell’hub di Malpensafiere». Possibilmente, annuncia Dell’Acqua, con «linee identificabili nelle postazioni dell’hub, per personalizzare l’assistenza».

La successione

La partita per la successione del dottor Ambrogio Gobbi è in pieno svolgimento. Nei giorni scorsi lo stesso presidente uscente ha detto di avere «un nome» che potrebbe essere il suo sostituto ideale, dopo la scomparsa del suo uomo di fiducia Giorgio Faroni, commercialista che era membro del CdA. E come sempre sono in tanti a “sgomitare” sotto traccia per un ruolo di prestigio al vertice della RSA che è nel cuore dei bustocchi. Tra i nomi che circolano, nel segno della continuità ci sono quelli del vicepresidente Romeo Mazzucchelli, già presidente dell’Ascom di Busto e da diversi anni nel consiglio della Onlus, e di Luigi Chierichetti, ex assessore ai servizi sociali, anch’egli attualmente consigliere di amministrazione. Nel caso si opti per il cambio della guardia, si vocifera anche di un altro commercialista bustocco, Piero Anzini. Mercoledì 28 aprile l’assemblea dei soci nominerà il nuovo CdA (che comprende anche come membri di diritto monsignor Severino Pagani e il rappresentante del Comune, il dottor Umberto Rosanna), che poi stabilirà chi sarà il nuovo presidente.

Via ai vaccini Covid alla Provvidenza di Busto. Il presidente Gobbi dà l’esempio

busto arsizio provvidenza gobbi – MALPENSA24