BUSTO ARSIZIO – «Grazie per questa occasione di ricordare una storia lunga cento anni e più». L’Arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini fa tappa alla parrocchia dei Santi Apostoli per celebrare il centenario della posa della prima pietra della chiesa del quartiere che Busto chiama ancora oggi informalmente “don Paolo”, dal nome del suo storico parroco don Cairoli. Ieri sera, 24 novembre, in una chiesa affollata di fedeli e di fronte alle autorità, tra cui il sindaco Emanuele Antonelli e la vicesindaco Manuela Maffioli, la guida spirituale della Diocesi ambrosiana ha fatto di nuovo tappa in una delle parrocchie della periferia di Busto Arsizio, dopo quelle recenti al Redentore e a Sacconago. Il prossimo 8 dicembre Delpini tornerà a San Michele, per salutare i bambini alla Festa della Madonna in Prato.
Le parole dell’Arcivescovo
Accolto dal parroco don Maurizio Bianchi e da un accorato saluto introduttivo pronunciato da Santo Cascio (parrocchiano attivo e consigliere comunale) a nome dei fedeli della parrocchia per augurare «una buona Messa», monsignor Delpini ha subito rivolto l’auspicio che «pregando insieme affrontiamo con fiducia e con senso di speranza il tempo che stiamo vivendo e la chiamata che il Signore ci rivolge». Nell’omelia il capo della Chiesa di Milano ha ricordato i sacrifici di chi fece l’impresa cento anni fa: «Mi posso immaginare che i nostri padri, i nostri nonni, hanno messo mano a questa impresa come gente entusiasta che diceva “facciamo la nostra chiesa“, un luogo in cui possiamo riconoscerci, ritrovarci, celebrare le nostre feste, piangere i nostri morti, festeggiare i santi misteri di Dio».
La visita alla mostra
«Dobbiamo rivolgere un grazie a tutte le persone che in questi cento anni hanno fatto sacrifici per rendere questa comunità bella» le parole di don Maurizio in chiusura. «Grazie a questa parrocchia per i preti che ha dato, che sono i migliori della Diocesi», la risposta, con il suo ormai noto spirito, di monsignor Delpini. Al termine della celebrazione eucaristica, l’Arcivescovo come da sua abitudine si è intrattenuto per le foto di rito e i saluti ai fedeli, e ha anche voluto visitare la mostra nella cripta della chiesa sul centenario della posa della prima pietra.