La domenica bustocca dell’Arcivescovo Delpini, tra San Michele e Sacconago

BUSTO ARSIZIO – Prima la visita a sorpresa alla festa patronale di San Michele, nell’omonima piazza, poi la Messa solenne a Sacconago per celebrare i 90 anni della consacrazione della chiesa “nuova” dedicata ai Santi Pietro e Paolo: sono state le due tappe del pomeriggio bustocco dell’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini. «È una casa bellissima, una grande chiesa – il monito del capo della chiesa ambrosiana ai fedeli sinaghini – ma rischia di essere monumento muto se non ritrova la semplicità e la franchezza di parlare di Gesù e aiutare tutti a incontrare Gesù».

Qui Sacconago

A Sacconago monsignor Delpini ha concelebrato la Santa Messa per i 90 anni dalla dedicazione della Chiesa parrocchiale, a opera dell’allora Arcivescovo, il Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster. Ad accoglierlo in piazza Giovanni XXIII c’era il braciere che ha raccolto la fiamma della Fiaccola votiva di Sacconago, partita nel primo pomeriggio dal Duomo di Milano. «La sua presenza ci onora e ci incoraggia – le parole del parroco don Claudio Caregnato all’Arcivescovo – ci sproni a essere coraggiosi nel raccogliere questa grande testimonianza di fede, senza cadere nelle paure di un mondo che offre solitudini e disperazioni. Oggi è un giorno di festa».

L’omelia

«Dobbiamo rendere grazie per tutto il bene che qui è stato dato e ricevuto e che la comunità di Sacconago ha compiuto in questi 90 anni – così monsignor Delpini nel corso dell’omelia di fronte ad una chiesa gremita – è una parrocchia ricca di iniziative, di gruppi, di opere interessanti, di forme di carità e dedicazione all’educazione attraverso l’oratorio, le società sportive, il catechismo. Quanto bene fa questa comunità, quanto bene è riuscita a realizzare collaborando con gli altri». Ma Delpini ricorda ai fedeli che non basta «offrire un servizio e dare aiuto» per essere Chiesa: «È necessario non solo che facciamo del bene ma che riveliamo che le opere buone sono segni che parlano di Gesù. La comunità esiste per indicare dove si può trovare una vita che non finisce». Insomma, «non solo buon esempio, ma testimonianza», l’invito dell’Arcivescovo, «occorre alzare sguardo e aprirsi alla speranza. Per questo i nostri padri hanno costruito una chiesa, per questo noi siamo qui a fare festa». In prima fila c’erano la vicesindaco Manuela Maffioli in fascia tricolore, accompagnata dagli assessori Daniela Cerana, Mario Cislaghi e Maurizio Artusa, dalla presidente del consiglio comunale Laura Rogora e dai consiglieri Orazio Tallarida e Gigi Farioli. Tra i doni che la parrocchia ha consegnato a monsignor Delpini anche una candela «per portare a casa il profumo di Sacconago».

Qui San Michele

Ma prima di arrivare a Sacconago, l’Arcivescovo originario di Jerago si è concesso una visita informale anche a San Michele, la parrocchia più vicina al centro che celebrava nell’omonima piazza la festa Patronale, con le bancarelle delle associazioni e il mercatino degli Ambulanti dell’Insubria. Monsignor Delpini è stato accolto dal parroco don Giorgio Fantoni e dai volontari della parrocchia e dai commercianti della piazza, ma anche dal consigliere comunale del quartiere Simone Orsi. L’Arcivescovo ha girato tra le bancarelle per parlare con i parrocchiani sanmichelini e si è prestato a qualche foto ricordo.

busto arsizio arcivescovo delpini – MALPENSA24