BUSTO ARSIZIO – Paolo Efrem (nella foto), l’ex consigliere comunale di Busto Grande-Lombardia Ideale, arrestato nel luglio 2020 insieme a Daniele Frustillo, Giuseppe Lillo, Vincenzo e Raffaele Rispoli (rispettivamente figlio e fratello del boss della locale di ‘ndrangheta Legnano-Lonate Pozzolo Vincenzo Rispoli) con l’accusa di emissione di false fatture attraverso una società a lui riconducibile (la Efrem Trade) con l’aggravante dell’agevolazione delle cosche di ‘ndrangheta.
può tornare dalla sua famiglia
Oggi, giovedì 4 marzo, l’istanza di scarcerazione presentata dai difensori di Efrem, Luigina Pingitore e Antonio D’Amelio, è stata accolta. L’ex consigliere di maggioranza era rimasto in carcere anche dopo l’inizio del processo a Como, lo scorso 12 gennaio. «Finalmente potrà riabbracciare i suoi figli», commenta l’avvocato Pingitore. Che Efrem sarebbe presto tornato in libertà era un fatto pacifico: i termini di custodia cautelare a suo carico scadranno infatti il prossimo 3 aprile. «Matteo Molinari (imprenditore bustocco principale teste d’accusa ndr) è stato già ascoltato in aula – ipotizza Pingitore – Suppongo che a questo punto il giudice abbia escluso che potessero essere messi in atti tentativi di intimidazione del teste. Sono anche già stati sentiti i commercialisti ascoltati in relazione alle fatture imputate a Efrem. Diciamo che a questo punto la sua “parte” d’accusa è terminata. Il giudice, non sussistendo più i presupposti di custodia cautelare in carcere, potrebbe per questo aver deciso di accogliere la nostra istanza. Ora l’importante è che il nostro assistito sia tornato dalla sua famiglia». L’11 marzo si torna in aula.
L’ordinanza del Gip: «Efrem testa di ponte delle cosche per arrivare alla politica»