Busto rilancia il garante dei detenuti: selezione pubblica e (mini) fondo spese

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BUSTO ARSIZIO – Via libera agli sconti Tari, alla variazione al bilancio e al nuovo regolamento per il garante dei detenuti, che prevede la dotazione di un piccolo “fondo spese” a disposizione della figura di garanzia nominata dal comune di Busto Arsizio, sul cui territorio è presente la casa circondariale. Sono le principali delibere approvate dal consiglio comunale di ieri sera, 29 novembre. Che si è aperto con il minuto di silenzio in ricordo di Roberto Maroni e si è chiuso con le due accese discussioni sulle interrogazioni delle opposizioni a proposito del tavolo sui giovani e del decoro urbano. Rinviata, ancora una volta, la (finora controversa) mozione sulla Pro Patria.

Minuto di silenzio per Maroni

A inizio seduta, l’aula si è fermata per ricordare l’ex ministro e governatore della Lombardia Roberto Maroni, scomparso settimana scorsa all’età di 67 anni. «Quello che ho sentito dire di lui è la pura verità – le parole del sindaco Emanuele Antonelli – l’ho conosciuto sia come politico, da presidente di Regione, sia in momenti non politici. E posso dire che è stato un grande politico e anche una grande persona». A nome della Lega è intervenuto anche il capogruppo e segretario cittadino Alessandro Albani: «Maroni ha ricoperto tantissimi incarichi di prestigio. Un politico eccellente e di grande spessore umano, nei confronti del quale c’è grandissimo affetto da parte di tutti noi». Il minuto di silenzio, chiamato dal sindaco, è stato rivolto alla memoria di Maroni ma anche delle vittime della tragedia di Ischia.

Via libera alla variazione di bilancio

Approvazione all’unanimità per lo sconto Tari, pur con qualche frecciatina tra maggioranza e opposizione. Da una parte Paolo Pedotti (PD), che fa notare che «non c’è uno stanziamento aggiuntivo» in bilancio rispetto al fondo Tari costituito in primavera con i residui degli stanziamenti del governo Draghi. Dall’altra l’assessore al bilancio Maurizio Artusa che rivendica di aver «redistribuire tutte le risorse statali» e il consigliere Matteo Sabba (Lista Antonelli) che rinfaccia chi a suo tempo aveva «contestato quel fondo». Sulla variazione di bilancio è l’altra Dem Cinzia Berutti a sollevare il sospetto che «si sia raschiato il fondo del barile» con una serie di spostamenti («rosicchiature») di fondi. Ma l’assessore Artusa ribatte: «Deve fidarsi di quello che dice l’assessore, non facciamo il gioco delle tre carte. Sono solo state spostate spese e mutui negli anni successivi». L’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni, per quanto di sua competenza, fa sapere che «le “rosicchiature” non sono interruzioni di servizi, ma economie visto che a novembre i servizi sono già stati effettuati». Al voto: maggioranza favorevole, minoranza astenuta.

Il “nuovo” garante dei detenuti

Approvato all’unanimità invece il regolamento sul garante dei detenuti, figura istituita da anni ma che necessita di un rilancio. Tra le novità, la selezione pubblica delle candidature a ricoprire il ruolo di garante, ma anche un rimborso spese fino ad un massimo di 1500 euro l’anno e un fondo spese da 2000 euro da utilizzare per piccoli acquisti di beni di prima necessità per i carcerati in difficoltà. «Anche gli altri comuni dovrebbero contribuire, perché i detenuti non sono solo di Busto» chiarisce l’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni, on risposta alla consigliere Valentina Verga (PD) che chiedeva di aumentare la cifra. «In carcere il sovraffollamento è un problema, con oltre 400 detenuti su una capienza di circa 250, anche perché il Covid ha rallentato le attività educative all’interno – la chiosa di Reguzzoni – questo regolamento è un buon punto di partenza per iniziare a lavorare sul serio».

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