Busto, Rogora a Speroni: «Non lasci con i sensi unici. Ci serve il Terminator del PUMS»

BUSTO ARSIZIO – «Il ritorno di Speroni? Sono contento, ma vorrei che cancellasse quella frase in cui annuncia che “al prossimo senso unico se ne andrà”. È la persona giusta per aiutare qualcuno che sulla viabilità sta andando un po’ fuori carreggiata». A dirlo è Max Rogora, consigliere comunale di Fratelli d’Italia che era assessore per la Lega ai tempi di Speroni segretario cittadino, e il riferimento è all’attuale assessore alla mobilità Salvatore Loschiavo. Il quale sta per portare in discussione in maggioranza il PUMS, piano urbano della mobilità sostenibile. Documento su cui Rogora “chiama” proprio l’ex ministro leghista: «Il mio amico Francesco Speroni potrebbe essere il “Terminator” del PUMS. L’ideologia “eco” ad ogni costo non è il modo giusto per incentivare la mobilità sostenibile».

Il ritorno

«Da ex consigliere ed ex militante della Lega mi ha fatto veramente piacere sentire la notizia del ritorno in sezione a Busto di Francesco Speroni – afferma Max Rogora – rientra un politico storico, un politico vero, che conosce bene non solo i regolamenti ma anche la città. Quando ero assessore, era il mio mentore: grazie a lui tante iniziative sono state ponderate bene, soprattutto sulla viabilità. Mi controllava i tempi dei semafori, mi contestava i sensi unici, ma mi dava una grande mano a trovare le soluzioni migliori». Proprio il tema, la viabilità, su cui Speroni era andato in corto circuito con la sezione di via Culin. E Rogora proprio lì va a parare: «Soprattutto in un periodo in cui, a sentire i cittadini, sulla viabilità la città non sta dando il massimo, l’aiuto di Speroni può essere prezioso. Ma spero che cancelli quella frase riportata dal segretario Albani».

La speranza

Riferimento alla “promessa” del veterano della Lega di tornare nel suo personalissimo “esilio politico” «al prossimo senso unico». Max Rogora è preoccupato: «Convinciamolo a cambiare idea altrimenti temo che non farò neanche in tempo a stringergli la mano e se ne sarà già andato via». Segno che l’ex assessore alla viabilità non ha grande fiducia nel lavoro del suo successore, pur non nominandolo, e non è una novità: «C’è bisogno di uno come Speroni per rimettere in carreggiata chi è un po’ allo sbando – sostiene Rogora – un assessore lungimirante deve saper regolare il flusso, facendo scelte ponderate. Noi non capiamo certe piste ciclabili che sono corsie della morte, in cui si rischiano incidenti grossi, e speriamo non succedano». Max Rogora parla apertamente di «pseudo-ciclabili che sono vere minchiate. Anche a Legnano le stanno facendo, ma dove non ci sono parcheggi e dove c’è una carreggiata ampia che lo consente. Non si possono fare in mezzo alla strada dove passano le macchine, pretendendo che queste lascino la precedenza alle biciclette».

Le bordate

Così, alla vigilia della riunione di maggioranza sul PUMS, Max Rogora invoca l’aiuto del leghista Speroni: «Per correggere le storture? Per disintegrarlo: a noi serve un “Terminator” del PUMS. È un documento non obbligatorio in una città come Busto, redatto da “eco-talebani” che pensano solo alle biciclette e per 10 persone che fanno da Legnano a Busto in bici sono pronti a rivoluzionare una strada percorsa ogni giorno da decine di migliaia di automobili». Per l’ex assessore, insomma, è tutto da rifare: «Anche io sono per la mobilità sostenibile, ma non ad ogni costo. Se una ciclabile non ci sta, occorre trovare altre soluzioni – tuona Rogora – bisogna fare le cose gradualmente, e quelle fattibili, senza stravolgere le abitudini consolidate e ascoltando i cittadini. Come feci io per le zone 30 di via Alfieri e via Castellanza, che rivendico. Invece adesso l’impressione è che si ascoltino solo quelli che attaccavano l’assessore Rogora, infatti ci troviamo a discutere di un PUMS, che è un faldone illeggibile, senza prima aver potuto dare indicazioni come consiglieri di maggioranza». La guerra è appena iniziata.

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