Busto unita sui profughi ucraini all’Aprica. Non sulla condanna all’aggressione russa

BUSTO ARSIZIO – Le mozioni sull’Ucraina dividono i gruppi consiliari. L’ampia condivisione raggiunta in Parlamento non si ripete nella sala consiliare intitolata ad Angioletto Castiglioni: solo l’emendamento richiesto dall’assessore all’inclusione Paola Reguzzoni, per autorizzare l’utilizzo della Colonia dell’Aprica come centro di accoglienza straordinaria per i bambini ucraini e le loro mamme ottiene l’unanimità. La condanna all’aggressione russa, chiesta dai gruppi PD e Popolo Riforme e Libertà con due distinte mozioni, suscita invece «perplessità» in maggioranza. Matteo Sabba (Lista Antonelli) chiede di «togliere i riferimenti alla Russia» (e critica la NATO e Draghi) e Luca Folegani (FdI) parla di «strumentalizzazione», mentre Cinzia Berutti (PD) parla di «un pezzo di vergogna per una città medaglia di bronzo della Resistenza». Tutto rimandato al consiglio comunale di venerdì 11 marzo.

“Emendamento” Reguzzoni per l’Aprica

Nell’illustrare le mozioni il segretario cittadino e consigliere del PD Paolo Pedotti esprime «apprezzamento per la risposta molto positiva da parte dell’amministrazione». Il sindaco Emanuele Antonelli, che ammette «Sono arrivato a rimpiangere i virologi, anche se mi stavano un po’ sulle scatole», sulle mozioni si limita a dire: «Siamo d’accordo su tutto, forse era inutile dire “impegna l’amministrazione” perché è da giorni che ci stiamo impegnando, in particolare il settore dei servizi sociali. Ci chiamano da tutta Italia dopo l’iniziativa di don Giuseppe Tedesco». Reguzzoni chiede poi di «inserire una linea di indirizzo alle mozioni per mettere a disposizione, se sarà necessario, la Colonia di Aprica come centro di accoglienza straordinaria per ospitare i bambini, accompagnati dalle madri oppure no, visto che siamo in contatto anche con un orfanotrofio ucraino». L’assessore ribadisce quanto annunciato alla serata di Aubam: «Contrariamente a realtà che lucrano sui 28 euro al giorno traendo profitto da anni da questo sistema, intendiamo far sì che ogni euro sia speso per un’accoglienza strutturale ma anche educativa, sociale e psicologica».

I distinguo della maggioranza

«Siamo d’accordo su tutto» aveva detto il sindaco. Poi però la maggioranza prova a “smontare” le mozioni. Inizia Matteo Sabba, consigliere della Lista Antonelli, chiedendo di togliere «i riferimenti politici», che «non mi consentono di votare positivamente le mozioni». Poi il capogruppo “antonelliano” Marco Lanza chiede di «convertire le mozioni in raccomandazioni», perché «l’amministrazione sta già facendo tutto ciò che si chiede». Quindi il capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Folegani si dice «perplesso sulla condanna alla guerra, che è ovvia», arrivando a definire le mozioni «una strumentalizzazione», ma suggerendo anche i consiglieri di minoranza a «fare una telefonata ai vostri rappresentanti a Roma, dato che non è ben chiaro il ruolo dell’Italia in questa crisi».

Sabba: «Né con la guerra né con la NATO»

Parole che lasciano «scioccata» la Dem Cinzia Berutti, che parla di «brutto momento» per il consiglio. «Se è ovvio che tutti condanniamo la guerra, facciamolo con una mozione». E Pedotti sottolinea che «la condanna all’aggressione russa, che è un dato di fatto, è parte integrante della mozione. Morale e non solo politica». A quel punto Sabba spiega le sue motivazioni: «Con che coraggio si chiede di condannare una nazione, noi che siamo membri della NATO e abbiamo sganciato bombe? Le armi con il nostro tricolore fanno scorrere lo stesso sangue che scorre in Donbass e in Ucraina». Arrivando a ipotizzare «una ferma condanna» anche «al nostro presidente del consiglio che ha inviato materiale bellico ad uno dei due Paesi di guerra, ponendosi avversari e nemici dell’altro Paese e rischiando di dare ossigeno al conflitto armato».

Unanimità solo sull’Aprica

E se Pedotti ricorda il voto favorevole delle minoranze alla mozione di Fratelli d’Italia su Norma Cossetto, Berutti ribadisce: «Non posso credere che il consiglio comunale di una città medaglia di bronzo al valor militare non sia in grado di condannare una guerra». Dai banchi della giunta è l’assessore Paola Reguzzoni, con un po’ di “mestiere”, a chiedere che venga emendata la mozione del gruppo Farioli inserendo il suo “emendamento” sull’Aprica. E l’ex sindaco si impegna a riscrivere il testo, facendo «tesoro di ogni parola, anche quelle strumentali e vergognose», sentite in sala esagonale e tenendo conto dell’«alto lavoro dell’amministrazione che mi rende orgoglioso». Alla fine è unanimità solo sulla proposta Reguzzoni di insediare un CAS alla Colonia dell’Aprica. La guerra tra Russia e Ucraina può aspettare il consiglio comunale di venerdì sera, 11 marzo.

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