Dal Pg di Milano allarme criminalità e corruzione tra Busto e Varese

Roberto Alfonso Pg Milano

BUSTO ARSIZIO – La riforma del regime della prescrizione, che la sospende dopo il primo grado, «presenta rischi di incostituzionalità e viola l’articolo 111 della Costituzione, con il quale confligge, quanto agli effetti, incidendo sulla garanzia costituzionale della ragionevole durata del processo». Lo ha sottolineato nella relazione per l’anno giudiziario a Milano il Procuratore generale, Roberto Alfonso (nella foto), che allo stesso tempo ha lamentato «spaventosi vuoti di organico».

‘Ndrangheta e corruzione

Vuoti d’organico lamentati, da anni, anche dal sistema giudiziario di Busto Arsizio e di Varese. Vuoti che riguardano sia i magistrati che il personale amministrativo. In quest’ambito Varese è meglio di Busto. Alfonso, nella relazione presentata ieri, sabato primo febbraio, ha sottolineato anche il lavoro svolto dalle procure di Busto e Varese. Sottolineando come nel sud della provincia «nell’area compresa tra Malpensa e il legnanese insiste l’infiltrazione della criminalità organizzata calabrese». Lo dimostrano oltre 10 anni di inchieste, con decine di arresti (spesso gli stessi soggetti coinvolti in diverse operazioni) il cui ultimo atto si è consumato lo scorso luglio con l’operazione Krimisa portando alla luce presunti legami tra la ‘ndrangheta e la politica. Alfonso ha naturalmente sottolineato, sempre per quanto riguarda l’area di competenza di Busto, l’esito dell’inchiesta Mensa dei poveri che lo scorso 7 maggio ha portato all’arresto dell’ex Ras di Forza Italia Nino Caianiello e di molti suoi uomini di fiducia.

Bullismo, baby gang e evasione fiscale

Il procuratore generale di Milano ha tracciato una linea di collegamento tra politica «criminalità organizzata e reti corruttive» mettendo in luce quanto il sistema interessasse la così detta zona grigia: imprenditori e professionisti disposti a fare dazioni considerate illecite dall’autorità giudiziaria per poter portare avanti affari e interessi personali.  Altro dato allarmante riguarda l’aumento di reati connessi a bullismo e baby gang segnalati in tutta la provincia: da Varese a Busto Arsizio. Lo spaccio nei boschi resta una costante, così come i furti in abitazione (seppur in calo) e le truffe ai danni di anziani (queste purtroppo in aumento). Varese, dal canto suo, punta il focus delle operazioni sui reati fiscali connessi all’evasione e, complice la vicinanza con il confine svizzero, le false vestizioni estere.

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