Omicidio Cairate, l’addio ad Andrea Bossi: «Per lui vogliamo giustizia»

FAGNANO OLONA – «Andrea, sono senza parole. Ho saputo da poco e ancora non ci credo. Sei stato uno dei miei alunni migliori per la tua generosità, gentilezza e bontà d’animo. Ricordo i tuoi interventi, i tuoi gesti sempre attenti e la tua risata contagiosa. E come dimenticare la pasta al forno con le polpette. Hai riempito le ore di lezione di un’energia travolgente che mi è rimasta sempre nel cuore. Abbiamo continuato a sentirci e ho sempre percepito un affetto e stima reciproca, oltre alla tua voglia di vivere. Sono addolorata e vicina ai tuoi. Ti voglio bene». Sono le parole di affetto lasciate da una ex insegnante del Cfp di Gallarate, la scuola frequentata dal ragazzo, sulla bacheca Facebook di Andrea Bossi, 26 anni, ucciso con un fendente da arma da taglio alla gola nella notte tra venerdì 26 e sabato 27 gennaio nella sua abitazione di via Mascheroni a Cairate.

Il dolore e il silenzio

A Cairate Andrea si era trasferito da pochi mesi: era a tutti gli effetti un fagnanese. E proprio a Fagnano si moltiplicano le manifestazioni di affetto e vicinanza ai famigliari del ragazzo: al padre Tino, a mamma Rossana, alla sorella Federica. A tutti coloro che al ragazzo hanno voluto bene. Un ragazzo di talento, un giovane perbene; orafo diplomato senza grilli per la testa che ha sempre lavorato.

I funerali

Sabato 3 febbraio, alle 10.30, nella chiesa di San Gaudenzio a Fagnano Olona Andrea riceverà l’ultimo saluto da parte dei tanti che lo amavano. La domanda sulla bocca di tutti è una soltanto: chi è stato? La speranza è unanime: prendetelo presto. Che sia stato un uomo che il 26enne conosceva è quasi certo. Andrea gli ha aperto la porta, lo dimostra l’assenza di segni di scasso. Del killer probabilmente si fidava: è stato ucciso con un solo fendente al collo.

Giustizia per Andrea

Nessuna ferita da difesa: sorpreso e sopraffatto in una manciata di minuti. Chi lo ha ucciso ha preso dei gioielli di valore. Forse gioielli che Andrea si era realizzato da solo. Non è escluso che i preziosi possano essere stati venduti: ma dove? Così come non è escluso che l’assassino, che ha ore di vantaggio sugli inquirenti, possa aver preso un treno o un altro mezzo ed essere sparito lontano. L’impressione è che gli investigatori, che mantengono il massimo riserbo, abbiano un’idea precisa sul chi sia stato: il punto è trovarlo. Sabato ci sarà l’ultimo saluto. Ciò che i famigliari chiedono è di poter restare chiusi nel loro dolore. Ciò che tutti sperano è che Andrea abbia giustizia.

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