Cassano, buona la seconda: passa il bilancio ma le tensioni restano

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CASSANO MAGNAGO – Sì al bilancio di previsione del 2024 in seconda convocazione a Cassano Magnago. Il numero legale per discutere il principale documento c’era questa volta, primo febbraio. Ma le tensioni non sono rientrate. La maggioranza è riuscita ad essere quasi al completo. Quasi. Edoardo Franchin (FdI) ha voluto esserci, ma prima che iniziassero gli interventi ha lasciato l’aula «per mandare un messaggio a tutto il consiglio comunale». Vuoti, invece, i posti di Daniele Mazzucchelli e Roberto Saporiti. Che hanno dato ancora forfait, lanciando un segnale di rottura ormai chiaro. Assente anche quasi tutta l’opposizione. Soltanto Gemma Tagliabue (Pd) è rimasta seduta al suo posto fino alla fine dei lavori.

I messaggi in maggioranza

Il bilancio è passato, certo. Ma il messaggio politico è evidente. Dopo l’assenza della scorsa volta per motivi personali, Franchin ha deciso di essere presente stasera non solo per garantire alla maggioranza di avere i numeri per discutere il documento più importante. Ma anche per togliersi un sassolino dalla scarpa e mandare quello che lui stesso definisce, appunto, un «messaggio al consiglio comunale». Anche se criptico. Testuali parole:

Mai avrei pensato che un lutto, in questo caso che mi riguarda in prima persona, potesse essere messo al centro di una discussione politica. Si è oltrepassato il limite. Non punto il dito contro nessuno, perché non voglio buttare benzina sul fuoco. Ognuno ha una propria coscienza e con quella deve fare i conti. Chiedo alla stampa di non strumentalizzare le mie parole. Non è un attacco all’assessorato del mio partito, ma un messaggio a tutto il consiglio comunale. Io, personalmente, non posso fare finta di niente, per rispetto di mia nonna e della mia famiglia. Per questo motivo mi alzerò e non proseguirò i lavori in questo consiglio comunale

Un segnale chiaro arriva anche dall’assenza di Mazzucchelli e Saporiti. Che è sempre lo stesso. Ma che assume un peso diverso se in ballo c’é la discussione del bilancio di previsione, il documento più importante dell’anno. Confermando – ufficialmente di fatto – di avere una visione politica che non è in linea con quella della maggioranza.

Opposizioni assenti

Poi, le opposizioni. Su sei consiglieri erano assenti in quattro: Tommaso Police (Pd), Massimo Temporiti (Lega), Giovanbattista Oliva (Forza Italia) e Stefania Passiu (Cassano Futura). E se Tagliabue è rimasta fino alla fine – intervenendo su diverse questioni come le intenzioni per lo sport, i piani sul PalaTacca o i progetti sulle politiche scolastiche – differente è stata la scelta di Osvaldo Coghi (FI). «Votatevelo voi», ha detto l’azzurro prima di abbandonare l’aula. Lasciando poi una nota: «Si sta discutendo l’elaborato previsionale che riveste importanza assoluta per la vita dell’ente». Di più: «La sua adozione necessita di una maggioranza assoluta dei votanti». Fino al messaggio rivolto al presidente del consiglio comunale Maurizio Tosatti: «Il primo compito cui è tenuto è garantire che ciascun consigliere possa espletare in toto il suo mandato: che la maggioranza venga garantita nello svolgimento di tutto ciò che gli compete, così come all’opposizione di poter vigilare sull’attività amministrativa tutta. Stendiamo un pietoso velo sul tentativo maldestro di far passare all’opinione pubblica quanto accaduto (l’abbandono dell’aula alla scorsa seduta, ndr) come la strumentalizzazione dell’assenza di un consigliere per un lutto. Se strumentalizzazione c’è stata, gli autori vanno cercati da un’altra parte».

All’attacco

L’assenza delle minoranze non è passata inosservata alla maggioranza. Come riassunto da Ivano Favero (Lista Poliseno): «Chi se n’è andato l’altra volta, oggi non era presente: è ancora più umiliante. Dovrebbero vergognarsi». O da un commento di Progetto Cassano 2032: «Martedì sera (e purtroppo non per la prima volta) le opposizioni hanno abbandonato l’aula, sottraendosi al dibattito sul bilancio previsionale. Quanto successo, ben spiegato dagli amici di maggioranza, è lontano dalla nostra idea di mettersi al sevizio della città. È uno stile, quello delle opposizioni, che può essere riassunto così: due volte aula abbandonata per far mancare il numero legale, zero proposte nelle commissioni, zero idee presentateci, record di assenze in consiglio comunale del consigliere di Forza Italia (Assente 10 volte su 15 consigli) e il consigliere Lega Nord (assente 7 volte su 10 consigli poi surrogato), idee poco chiare e contraddizioni».

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