Candiani Denim di Robecchetto, 30 milioni il costo dell’energia. “Insostenibile”

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Alberto Candiani, presidente della Candiani Denim che produce tessuto di alta gamma per jeans

ROBECCHETTO CON INDUNO – Settecento dipendenti, un fatturato che supera i 100 milioni di euro in un anno e una spesa energetica che sfiora oramai i 30 milioni di euro contro i 6 o 7 milioni del recente passato. Per la Candiani Denim, azienda del tessile d’eccellenza che produce denim di alta gamma, è una situazione di grande difficoltà. “Scriva pure, situazione tragica” avverte Alberto Candiani, presidente e Ceo della prestigiosa attività imprenditoriale con sede nel Milanese, a Robecchetto con Induno.

Le contromisure per fare fronte alla straordinaria e, per molti aspetti, ingiustificata impennata dei costi di gas e corrente elettrica non bastano a mitigarne l’impatto. “Stiamo cercando in mille modi di reagire a un contesto che, comunque sia, ci obbliga ad aumentare i prezzi fino al punto di finire fuori mercato. Dall’efficientamento energetico, come però abbiamo sempre fatto (spegniamo tutto quello che si può spegnere), fino alla vendita dei crediti di emissione che abbiamo accumulato, che ammontano però a 3 milioni di euro, stiamo realizzando uno sforzo incredibile per evitare di soccombere” spiega il presidente Candiani senza nascondere rabbia e amarezza per quanto sta accadendo alla sua società e a tutta la filiera della manifattura italiana.

Un reparto della Candiani Denim

Fino a qualche tempo fa, la Candiani Denim era in crescita. Un centinaio le nuove assunzioni per assicurare continuità lavorativa sei giorni su sette. Ora si viaggia con la cassa integrazione, quattro giorni in fabbrica, due in cassa. Con la concorrenza straniera che occheggia felice verso il nostro Paese. Di nuovo Alberto Candiani: “I turchi, ad esempio, vendono il tessuto a poco più di 3 euro al metro, noi siamo dovuti passare da 5 a 7 euro. Facile comprendere quale siano gli effetti sul mercato, nonostante la qualità del nostro prodotto, nonostante le migliorie che abbiamo introdotto, nonostante gli investimenti per aumentare appunto la qualità. Anche per questo il prezzo del nostro denim era già superiore alla media. Il risultato è che oggi l’energia costa più delle materie prime”. Con picchi insostenibili “come ad agosto – esemplifica Candiani – quando abbiamo lavorato soltanto 9 giorni per via del periodo feriale. Ebbene, in quel breve periodo la bolletta per la spesa energetica è arrivata a 2 milioni e 700mila euro. 300mila euro al giorno in confronto a un fatturato giornaliero di 400mila”.

Non c’è davvero molto altro da aggiungere, se non che le conseguenze di aziende che rischiano di chiudere , senza che intervengano ineludibili misure statali in soccorso, si abbatteranno sulla qualità della vita di tutti. Banale sottolinearlo, ma allo stesso tempo inevitabile; come doveroso è da considerare l’impatto negativo per un territorio che in buona parte gravita economicamente attorno alla Candiani Denim. E non serve spiegare come e perché.

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