Cardano, resa dei conti sul disboscamento all’area feste. Ma senza Marana

Cardano disboscamento area feste

CARDANO AL CAMPO – Si terrà mercoledì 3 giugno in Commissione Territorio la resa dei conti sull’area feste di Cardano al Campo, un parco naturale diventato una spianata desolante di sterpaglie dopo il disboscamento varato dalla giunta Colombo due mesi fa. La riunione non prevede la presenza di Angelo Marana, l’assessore che aveva scaricato le colpe sul Parco del Ticino, e sarà a porte chiuse, lasciando fuori dalla porta le associazioni che protestano per il disboscamento e chiedono quale sarà il futuro dell’area oggi compromessa.

Rosiello parafulmine

Nella convocazione della commissione, il presidente Stefania Rossetti annuncia unicamente la presenza di Vito Rosiello, nuovo assessore ai Lavori pubblici. Questo lascia intendere che sarà l’unico componente della giunta presente durante la riunione. A meno di repentini cambi di strategia prima del 3 giugno, la maggioranza vuole evitare dunque il contraddittorio all’assessore Angelo Marana (Lega), ritenuto dal Pd il responsabile dello scempio ambientale compiuto in via Carreggia tanto da aver chiesto ufficialmente al sindaco Maurizio Colombo di revocargli la delega. Gli farà da parafulmine Rosiello, probabilmente ritenuto più idoneo a reggere il confronto con le opposizioni.

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Le associazioni fuori dalla porta

A differenza di tanti altri Comuni, che attraverso la tecnologia hanno consentito al pubblico di assistere – seppur virtualmente – alla seduta, l’amministrazione comunale di Cardano ha deciso che la Commissione si terrà «a porte chiuse in ottemperanza alle disposizioni del Governo per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19», sottolineando che verrà successivamente pubblicato il verbale per assicurare la trasparenza dell’operato della Commissione stessa. Ciò significa che dovranno stare fuori dalla porta le associazioni (Para Todos Todo, Associazione Culturale “Laura Prati”, Aiutiamoli a Vivere, Comitato dei Genitori delle Scuole, Fiab Amicinbici, Anpi, Associazione 26*1 / Circolo Gagarin) che attraverso un documento condiviso avevano invece rivolto pubblicamente un appello chiedendo alla giunta di fare rete per dare un futuro all’area, oggetto di «un taglio radicale della vegetazione arborea che ha trasformato il valore aggiunto di un luogo verde e aggregativo in una spianata desolante di sterpaglie dove apparirebbe impensabile figurarsi qualsiasi tipo di attività».

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