Ex Stere, l’assessore-proprietario lascia la commissione per conflitto d’interessi

cardano ex stere rosiello

CARDANO AL CAMPO – «Ma lei in quale veste è qui seduto?». E’ bastata una semplice domanda del consigliere di opposizione Vincenzo Proto (Pd) per convincere l’assessore ai Lavori pubblici Vito Rosiello ad alzarsi dal tavolo della Commissione Territorio e abbandonare la seduta convocata oggi 3 giugno per discutere della rimozione dell’amianto alle ex Stere. Si tratta del complesso industriale dismesso che sorge in centro a Cardano, di proprietà di una società di cui il componente della giunta Colombo possiede una percentuale.

Stere amianto cardano

Conflitto d’interesse

Perché nella convocazione la presidente Stefania Rossetti aveva invitato Rosiello a relazionare sull’ex Stere se i temi di Urbanistica li dovrebbe gestire il leghista Angelo Marana? Secondo Proto, delle due l’una: «O Rosiello è diventato a nostra insaputa anche assessore all’Urbanistica, e qualche dubbio mi è venuto», oppure Rosiello era presente oggi in sala Spadolini in quanto operatore privato. Un’eventualità ancora più grave secondo l’esponente di opposizione: «Per qualsiasi Pl chiamiamo forse in Commissione il proprietario? Il codice etico dice espressamente che interessi privati non devono entrare nella sfera pubblica. E’ l’Abc della politica». Sarà, ma non trova d’accordo il consigliere di maggioranza Giovanni Tagliente che candidamente ha ammesso: «La rimozione dell’amianto era un punto del programma elettorale: può essere che l’avvento di Rosiello (entrato in giunta lo scorso marzo, ndr) possa aver dato una mano».

Il disboscamento dell’area feste

cardano area feste

Poco prima dell’ex Stere la Commissione Territorio aveva affrontato il disboscamento dell’area feste, giustificato da Rosiello con la pericolosità degli alberi che già in passato, a causa della caduta di alcuni rami, avevano provocato danni alle strutture. «Se cade un ramo allora tagliamo tutto il bosco?», ha attaccato Paola Torno (Cardano è): «E poi se l’obiettivo era metterla in sicurezza non ci si siete riusciti, perché così com’è adesso non è sicura e dunque non utilizzabile». Il Parco del Ticino, infatti non consente di estirpare i ceppi, rendendo impossibile immaginare che dei bambini possano utilizzare l’area per correre e giocare all’area aperta. Il componente della giunta ha reso noto di aver chiesto il permesso di rimuovere i ceppi, ma è ancora in attesa di una risposta. Rosiello ha approfittato inoltre della Commissione per rispondere all’ondata di polemiche sulla vicenda alimentate dai social, scagliandosi sugli «improvvisati agronomi  la cui unica esperienza è scrivere stupidaggini per avere qualche like». Una provocazione a cui ha risposto Proto: «Guardate in casa vostra».

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