Un Carnevale ridotto a Varese. Galimberti “promosso” nel discorso del Re Bosino

VARESEUn Carnevale ridotto e a porte chiuse. Varese ha celebrato in modo simbolico la ricorrenza presso il Salone Estense, questo pomeriggio sabato 5 marzo. Un modo per non perdere il contatto con la tradizione, dopo che per il terzo anno consecutivo la sfilata è stata annullata. Presenti solo i bambini che hanno ricevuto il premio per la mascherina più bella e le autorità. Al Re Bosino le chiavi della città, prima del consueto discorso in dialetto, con cui ha bacchettato l’amministrazione come da copione, anche se il giudizio è stato nel complesso positivo per il sindaco Galimberti.

Assegnata la Mascherina d’Oro

Senza carri e senza corteo il Carnevale varesino è andato in scena con una cerimonia ristretta all’interno del salone di Palazzo Estense: un momento simbolico per celebrare la ricorrenza e dare spazio alla premiazione del concorso online per la maschera più bella lanciato nelle scorse settimane dalla Famiglia Bosina. Sono state consegnate tre targhe ai primi tre classificati. Al terzo posto Mirko Cattaneo con il travestimento da cappellaio matto, al secondo i due fratelli Sebastian e Nicolò Porcini, vestiti da cabina telefonica e telefono, che hanno ricevuto il premio in collegamento da casa. Ad aggiudicarsi la “Mascherina d’Oro” è stato Julen Abbatescianna Ferrero con uno speciale costume da transformer, in grado di passare in pochi secondi da bambino ad automobile (nella foto il bambino è nell’auto). A consegnare i premi il regiù Luca Broggini, Loris Baraldi negli storici panni del Pin Girometta, la maschera varesina di cui ha raccontato la storia, e il sindaco Davide Galimberti.

Il Re Bosino “bacchetta” la città

Nel corso del pomeriggio è stata rispettata la tradizione del Carnevale Bosino, che prevede la consegna delle chiavi della città dal sindaco al Re Bosino e il discorso di quest’ultimo. Due momenti che normalmente si svolgono ad una settimana di distanza, ma che quest’anno sono stati condensati in un’occasione unica. Nel suo discorso come da tradizione il Re Bosino si è dedicato all’attualità cittadina, sottolineando tanto gli aspetti positivi quanto quelli negativi. Dopo un inevitabile accenno alla pandemia che non è ancora finita e un ricordo del suo predecessore Natale Gorini il Re Bosino impersonato da Antonio Borgato ha parlato di politica, facendo riferimento alle elezioni del Presidente della Repubblica e poi a quelle comunali che si sono svolte lo scorso ottobre con la conferma di Galimberti. L’operato del sindaco viene di fatto promosso, con una sottolineatura dei tanti cantieri in città, anche se c’è stato spazio anche per qualche critica, dai numerosi negozi che chiudono al decoro di Varese da migliorare, dal centro alla periferia.

Il sindaco sollevato

Al termine del discorso il sindaco Davide Galimberti ha espresso la sua soddisfazione per le poche critiche ricevute. «Grazie al Re Bosino, è stato molto buono quest’anno, segno del fatto che è riconosciuto che ci sono in atto tante trasformazioni importanti che stanno cambiando la città. Grazie per gli stimoli e per le sue avvertenze anche sulla politica nazionale». Galimberti ha ringraziato anche la Famiglia Bosina tutta per aver mantenuto vivo il Carnevale seppur in forma ridotta, esprimendo l’auspicio che il prossimo anno possa tornare finalmente il corteo per la gioia di grandi e piccoli.

Il discorso del Re Bosino

Il Re Bosino ha pronunciato come da tradizione il discorso in dialetto (nel video). Questa la versione integrale nella traduzione in italiano:

Donne, ragazze, uomini, ragazzi, varesini,
di tutte le Castellanze, del centro e dei paesi:
Bosini, io vi saluto tutti! ugualmente,
anche se siamo distanziati a causa della pandemia.

Questo Virus con le sue variazioni, accidenti,
è ancora in giro e non lo si può sottovalutare!
Cosi il Re Bosino, se vuole parlarvi un po’.
lo deve fare via “media” nel nostro dialetto bosino.

A proposito del Carnevale è necessario
ricordare un Re Bosino veramente straordinario:
un uomo di autentica stirpe bosina
capace di togliere la naftalina a questa Maschera.

E quasi un anno che lui è volato via.
di Natale Gorini abbiamo la nostalgia.
lo sono sicuro che adesso ai santi in Paradiso
con le sue bosinate strappa loro un sorriso!

Se parliamo di santi, tra i più importanti
c’è sant’Antonio del porcello (abate), di Varese il vanto.
Se non fosse stato per i Monelli della Motta
quest’anno per il falò non si faceva nulla.

Per i malani, lo diceva anche il Manzoni,
non ci sono eccezioni nemmeno per le feste dei santi,
ma si può far politica, giocare al pallone
e c’è poco rispetto per le nostre tradizioni.

E a proposito di politica, ci sarebbe da dire,
non c’è da stare allegri, pare a me!
L’elezione del Presidente della Repubblica
è stata, per troppo tempo, una sceneggiata patetica.

Purtroppo è solo l’ultima dimostrazione,
perché noi potessimo arrivare alla conclusione
che tra la gente qualunque e chi sta a Roma
c’è più d’un abisso, difficile da colmare!

L’anno scorso abbiamo avuto anche noi le elezioni:
i bosini hanno davvero riconfermato il Sindaco.
Si vede che per Galimberti v’è fiducia
se incomincia il suo secondo quinquennio a Varese.

Ovunque ci sono tanti lavori in corso, a esser sinceri:
piano delle stazioni, autostrada, tutto un cantiere.
E’ importante che si tiri dritto e piuttosto in fretta,
perché ce n’è tante d’altre cose da fare!

Vicino ai grandi progetti è necessario darsi da fare
perché la città sia molto più curata.
Parliamo sia del centro che della periferia
le buche per strada son tante e poca la pulizia.

Non si può dar tutte le colpe alla pandemia
se da noi, qui, c’è qualcosa che non va.
L’àltr’anno si decantava la nostra città
per come vi si può vivere e la sua qualità.

lo vedo però tante botteghe chiuse,
di gente che si parla per strada non ce n’è quasi più.
Dicono che è calata la popolazione:
speriamo che dei bosini non sia l’estinzione!

Ma di persone d’ingegno e di buona volontà
ce n’è ancora tra i nostri bosini una gran quantità.
Ci vogliono per la città e l’amministrazione
poche chiacchiere di Partito e più soluzioni!

Oh Gente, è abbastanza cosi, io non posso far baldoria
con i miei cari bosini… ma, per finir in gloria.
io vi raccomando: bevete un bicchiere di vino
alla salute vostra e del vostro… Re Bosino!

…Ma che sia vino sincero, son io che ve lo comando!