La giunta Cassani contro Casorate Aperta: «Basta menzogne sul Centro Alzheimer»

Casorate Centro Alzheimer sindaco

CASORATE SEMPIONE – «Basta menzogne». Lapidaria la maggioranza del sindaco Dimitri Cassani. Una replica netta alle critiche avanzate dalla minoranza di Casorate Aperta (soprattutto) sul progetto del Centro Alzheimer. «L’opposizione ha il diritto di esprimere il proprio pensiero critico, di contestare le scelte della maggioranza, di porre dubbi e soluzioni alternative. Però non può pubblicare menzogne con il solo scopo di fare disinformazione», si legge in una nota della giunta. «Circostanza ancor più grave quando messa in atto da un rappresentante politico che dispone dei mezzi per richiedere gli atti inerenti l’argomento in questione».

Le bonifiche

Focus sul Centro Alzheimer, ora che l’ultimo passaggio dell’iter è concluso, dando la possibilità al privato di cominciare a costruire. «Nel provvedimento finale è chiaramente riportato che i lavori possono iniziare anche se l’intervento di bonifica non è ancora completato», sottolinea la giunta Cassani. «A condizione che la zona in oggetto venga delimitata e non sia soggetta d’intervento (indicazioni di Arpa)». Mentre le «ipotizzate “azioni di rivalsa” riportate nell’atto unilaterale riguardano solo l’ipotesi di annullamento del provvedimento a seguito di ricorso giurisdizionale». Tesi, questa, che definiscono «alquanto remota in questa fase del progetto. Mentre in nessun altro caso l’ente si troverebbe nella condizione di dover rifondere le spese sostenute sulle aree di proprietà comunale».

I costi

Spazio ai numeri. Dai calcoli presentati dall’amministrazione comunale, si legge che il totale delle somme dovute all’ente per la realizzazione dell’intervento «è pari a 958.618,73 euro». Suddivisi in «569.255,41 euro da versare al Comune come costo di costruzione e 389.363,32 euro quali ulteriori oneri, costo di costruzione e accessori a fronte di un impegno ad eseguire opere in compensazione». Poi, la precisazione: «Il costo reale di questi interventi, per il committente, è di 649.069,06 euro. Ne deriva che – tra oneri da corrispondere “cash” e il costo delle opere – il proponente corrisponderà per l’intervento la somma complessiva di 1.218.375,47 euro».

La pista ciclopedonale e la sala polivalente

In merito alla pista ciclopedonale, «non è stata in alcun modo declassata». Anzi, precisano, «è stata rivista nella fase progettuale al fine di adeguarla ai requisiti normativi previsti per tale opera (larghezza mt. 2.50) e sarà ceduta al Comune». Un modo per dire che «rimane un’opera di interesse pubblico». Per la sala polivalente, invece, era stata inizialmente proposta in cessione alla pubblica amministrazione: «Ma le nostre successive valutazioni sulla convenienza di una sua acquisizione (sarebbe andata a scomputo di una parte oneri), presente anche i costi di manutenzione, hanno fatto propendere per la sottoscrizione di un accordo che ne preveda l’utilizzo quando richiesto ad un prezzo concordato di 200 euro soluzione che, a nostro giudizio, è apparsa più aderente alle necessità dell’ente».

Le aree pubbliche, Arpa e l’unicità

Una lunga replica che passa poi dal parco pubblico, dalla piazza con i negozi e dall’intera area oggetto d’intervento. Zone che «saranno liberamente accessibili e fruibili dai cittadini». La restrizione «sarà solo per gli ospiti della struttura che verranno monitorati attraverso un braccialetto collegato a due portali che segnaleranno agli operatori il loro superamento al fine di garantirne la sicurezza». E sulle operazioni di Arpa? «In fase di conferenza dei servizi ha formulato delle prescrizioni di tipo costruttivo per garantire il rispetto dei requisiti acustici degli edifici. Al termine delle opere, dovrà essere effettuato uno specifico collaudo da trasmettere, per dimostrare di aver ottemperato a quanto prescritto». Inoltre «nessun ulteriore nulla osta è previsto e sarà richiesto».
Da Casorate Aperta sono arrivate dubbi sull’unicità della struttura. La replica della maggioranza: «Dimenticano che la permeabilità del villaggio differenzia questa struttura dalle altre, l’elemento di novità sta nella possibilità di interazione reale tra cittadinanza e ospiti». Di più: «Non si tratta di un surrogato della realtà, come nelle strutture di Como e Monza». E lo ribadiscono: «È la prima in Italia con queste caratteristiche».

L’ex municipio

A chiudere, le critiche rivolte all’ex municipio appena restaurato. «Al cavallo sarà dedicato uno spazio permanente. Il resto della sala al piano terra sarà destinato a mostre ed esposizioni da concordare con enti, associazioni e privati». Inoltre, a vetrata a filo del pavimento viene bollata come «una peculiarità di questa struttura: una scelta architettonica pensata e voluta così dai progettisti con la garanzia della perfetta tenuta agli agenti atmosferici». Questo, in risposta alle segnalazioni di alcune infiltrazioni ceh si sono verificate prima dell’inaugurazione. «Problemi che però sono stati risolti con un intervento puntuale eseguito dall’impresa costruttrice. Che fornisce garanzia anche per gli anni successivi alla consegna così come da normativa vigente». Al primo piano, invece, c’è una sala polivalente «utilizzabile per diverse attività da associazioni e privati». Mentre, al piano secondo ci sarà la sede del consiglio comunale e «sala di pregio per matrimoni o cerimonie. Attualmente è in corso di predisposizione la modifica del regolamento vigente per l’utilizzo delle sale comunali, revisione necessaria al fine di adeguare i nuovi spazi ai futuri utilizzi».

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