Opposizione alla carica: «Casorate paese dormitorio». Critiche al Centro Alzheimer

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CASORATE SEMPIONE – «Il volto è già cambiato. E sicuramente non in meglio. Casorate Sempione sta diventando un paese dormitorio: l’attenzione viene costantemente portata verso la realizzazione di grandi opere che dovrebbero dare immensi frutti e prosperità all’economia. Non è così». Nel mirino del gruppo di minoranza Casorate Aperta c’è il Centro Alzheimer. Di recente, il sindaco Dimitri Cassani ha annunciato che si è concluso l’ultimo passaggio dell’iter e che il privato può cominciare a costruire. E l’opposizione punta il dito.

Oneri e benefit

«Il sindaco, probabilmente preso dell’euforia dell’annuncio in pompa magna, dimentica che i lavori non potranno iniziare fino a quando la bonifica del terreno non verrà completata», si legge in una nota di Casorate Aperta. «Impegno formalmente sottoscritto nel patto unilaterale firmato dall’amministrazione, con chiari riferimenti ad eventuali azioni di rivalsa qualora le prove non vadano a buon fine». L’accento poi si sposta sui «benefit» per la comunità, ritenuti «marginali per fruibilità e accessibilità». Nello specifico, una struttura con «un impatto così importante sul territorio avrebbe dovuto essere una ventata d’aria fresca per le casse del Comune grazie agli oneri di urbanizzazione: peccato che verranno scontati con la realizzazione di opere che il proponente avrebbe dovuto comunque effettuare a proprie spese». Tra gli esempi citano il collegamento fognario e quelli stradali utili per accedere alla struttura e per il suo funzionamento. «Veniva anche menzionata – proseguono – una pista ciclabile attorno al luogo di costruzione, che non avendo le caratteristiche minime necessarie è stata poi declassata a semplice percorso. E non inserita in un contesto generale dedicato alla mobilità dolce».

La sala polivalente e Arpa

Sulla sala polivalente prevista all’interno del complesso, poi, la minoranza sottolinea che «all’inizio era previsto che fosse di pubblica utilità, ma il progetto finale vede una estromissione dal pubblico beneficio e torna a completo uso del privato». Per poi fare un passo indietro e tornare alla presentazione del progetto: «L’assessore Andrea Tomasini disse che la piazza interna sarebbe stata collegata a un parco e un labirinto di siepi: encomiabile iniziativa, se fosse accessibile al pubblico e potesse essere punto d’incontro, oltre che di svago per i bambini». Invece, affondano, «sarà delimitato con una recinzione e in uso alla proprietà». Le critiche del «non detto» arrivano fino al «nullaosta che Arpa dovrà rilasciare prima dell’apertura del centro». Di più: «Ci auguriamo che la struttura sia effettivamente conforme ai requisiti minimi di clima acustico per poter ospitare i pazienti fragili, che si troveranno proprio sotto le rotte di decollo dell’aeroporto di Malpensa».

Una struttura unica?

Lo sguardo è poi rivolto alla «unicità dell’opera pubblicizzata dal sindaco». Una mossa ritenuta «scorretta» secondo l’opposizione. «Strutture di questo tipo ne esistono già, come ad esempio una simile nella vicina provincia di Como: si occupa di soggetti affetti da decadimento cognitivo in un luogo dedicata, con stanze di coabitazione e addirittura una finta “stazione ferroviaria con biglietteria” per la terapia del viaggio, un’innovativa tecnica terapeutica». E ancora: «Non crediamo sia necessario sottolineare l’unicità del Centro al fine di fare “fiore all’occhiello di questa amministrazione”, come disse il capogruppo di maggioranza Ruben Taiano».

«Vogliamo risposte»

Per l’opposizione «il volto del paese è già cambiato e non in meglio». Tra gli esempi elencati c’è l’ex municipio appena restaurato, «le cui sale del piano terra sono diventate a detta dell’amministrazione un museo dedicato al cavallo, ma che a noi sembrano un tentativo di imbonire i casoratesi sperando che nessuno si soffermi su particolari dell’opera. Come una vetrata a livello strada, le infiltrazioni di acqua pochi giorni prima dell’inaugurazione, la totale assenza di programmazione rispetto a ciò che dovrà contenere e come sarà fruibile dalla cittadinanza che di fatto la pagherà di tasca propria». Aggiungono: «È stato acceso un mutuo a nome di tutti noi ed è quindi un nostro diritto domandare e pretendere repliche. Se vuole, Cassani può continuare a sostenere che siamo bastian contrari. Ma provi una volta per tutte a dare risposta agli interrogativi che poniamo da tre anni».

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