A Cassano il bilancio di previsione è una manovra finanziaria da 21milioni di euro

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CASSANO MAGNAGO – Una cifra complessiva di 21milioni di euro. Il bilancio di previsione apre la strada alle manovre finanziarie dei prossimi tre anni anni a Cassano Magnago. Ma chiude anche il percorso del sindaco Nicola Poliseno, alla fine del suo secondo mandato di fila: «Questa è la conclusione di dieci anni di lavoro. Dà molte risposte al nostro mondo». Tutto con un focus sul 2022, ovviamente. Tra la conferma delle tariffe e il pallino scuole, «da sempre al centro dell’attenzione». Ma anche un piano investimenti diviso tra le opere da realizzare con risorse proprie e quelle che rientrano nel Pnrr. Senza dimenticare il mondo del Sociale e gli interventi da effettuare «al 100%» con i fondi regionali.

Investimenti e Pnrr

Il piano investimenti è diviso in due strade. Nel primo caso, con i fondi dell’amministrazione, «si va avanti con i marciapiedi e le asfaltature, per 300mila euro circa». Oltre ai «nuovi loculi al cimitero, per altri 80 posti da 200mila euro». Ma anche la messa in sicurezza dei controsoffitti alle scuole, già iniziato alle Rodari e da portare avanti alle Fermi e alle Parini, per 300mila euro. «A livello sportivo, sono previsti l’ampliamento degli spogliatoi e alcuni interventi al palazzetto Tacca, per 500mila euro».
Nell secondo caso, la finestra Pnrr («che se verrà confermato dal governo porterà investimenti per ulteriori 21milioni di euro») si apre ancora sulle scuole. «Ci siamo impegnati per portare a a casa un’opportunità», dice Poliseno. I tre progetti presentati «vanno da 0 a 13 anni di tempo». Uno è un nuovo asilo nido e scuola materna insieme, per 4,5 milioni di euro. L’altro, una scuola elementare per 7milioni di euro. E infine la conclusione dei lavori alle Ismael Orlandi, per 2,5 milioni di euro.

Le scuole

Fra gli obiettivi, la scuola. E vale «si per il percorso educativo che per proseguire con gli investimenti». Nel primo caso, sono stati stanziati 870mila euro per le scuole materne, «vuol dire 2mila euro all’anno di rette in meno per ogni bambino», ricorda Poliseno. Per l’asilo, si prevede un investimento di oltre 400mila euro. Sempre in ambito scolastico, un occhio alle disabilità: «Ogni settimana vengono garantite 1.100 ore di sostegno ai bimbi che hanno bisogno di una mano, per tappare un vuoto lasciato dal ministero». Inoltre vengono incaricati, da parte dell’ente locale, una serie di educatori, «con stanziamento di un milione di euro a fronte degli 850mila dell’anno scorso».

Il Sociale

Non meno importante il mondo del Sociale. Lo stanziamento è in linea con gli anni precedenti, ovvero 2 milioni e 200mila euro. Progetti che vanno «dalle problematiche minori, che deve seguire il Comune, oppure per supportare anziani e disabili quando le famiglie non riescano a dare un sostegno economico adeguato», spiega il primo cittadino. «In questi anni abbiamo iniziato a costruire piani individualizzati, per superare le difficoltà dei singoli nuclei, come la mancanza di lavoro o le difficoltà di pagamento delle rette». Inoltre, sono stati assunti due assistenti sociali in più, per un totale di cinque figure professionali.

Rotonde e ciclabili con i fondi di Regione

All’interno del bilancio sono presenti anche progetti già finanziati da Regione Lombardia, «che si faranno al 100%». Una è la rotonda tra le vie Dolomiti, Mazzel e Marconi, per 500mila euro. Poi, la ciclabile che collega il Parco Città con via San Carlo Borromeo, da 300mila euro.
A questi si aggiungono i contributi regionali per una palestra a cielo aperto in un’area dietro via Salvo D’Acquisto, per 40mila euro, e quelli per un nuovo mezzo della Protezione civile, di ulteriori 40mila euro.

Le tariffe e la missione

A chiudere, «la conferma per il decimo anno consecutivo che non sono state modificate le tariffe», ricorda Poliseno. Oltre alla fatto che «abbiamo azzerato i debiti con i fornitori, riequilibrando un rapporto che va dal 2012 al 2022». Fino alla «missione» di applicare gli oneri di urbanizzazione alla parte corrente. Nel senso che «il Comune può dire che a Cassano non si costruisce per sostenere il bilancio, che resta in piedi senza la necessità di aprirsi all’edificazione».

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