Parco di città e scuole al centro del 2022. Poliseno: «Lasciamo una Cassano migliore»

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CASSANO MAGNAGO – Parco di città, l’illuminazione pubblica e l’attenzione alle scuole: «Cambieranno in meglio la nostra Cassano Magnago». Il 2022 è iniziato. E con l’anno nuovo, in vista delle Amministrative, il sindaco Nicola Poliseno inizia il countdown che lo porterà a togliersi la fascia tricolore dopo dieci anni di mandato. Ciò non toglie che ci siano «grandi progetti in corso d’opera, che si concluderanno il prima possibile». Le opportunità non mancano, le forze nemmeno. Il rush finale sulla poltrona più importante della città ha una semplice motivazione di base: «Voglio che chi verrà dopo di me possa portare avanti il grande lavoro che abbiamo iniziato senza interruzioni». Alle spalle si lascia il 2021, certo. Ma col pensiero va oltre e ripercorre i passi fatti negli ultimi anni: «Ad avere la priorità è stata sempre l’educazione dei nostri ragazzi: i cassanesi lo sanno. Ed è su di loro che concentreremo le forze fino all’ultimo giorno».

Obiettivo Parco di Città

Le strategie di Cassano si basano su tre settori. A partire dall’ambiente. La parola chiave è Parco di città, uno dei piani più ambiziosi: «A breve faremo un sopralluogo per verificare il cantiere, che procede anche in base alle condizioni climatiche». In ogni caso, si tratta «dell’opera più importante». Anche da un punto di vista dei collegamenti urbani, in un’ottica di mobilità green. Sì, perché «detterà un cambiamento della città: i camminamenti torneranno a essere centrali e verranno messi in connessione i quartieri con i nuovi marciapiedi e con le piste ciclabili esistenti». Se tutto dovesse andare come da programma, «per la primavera si vedrà la conclusione della parte grossa dei lavori». L’assist ideale per ammettere che «è l’opera che attendiamo da più tempo». Quella che – insieme al parco della Magana, all’Oasi Boza e a viale delle Rimembranze – «sarà la più vissuta dai cittadini».

L’illuminazione pubblica

Non meno importante il piano di illuminazione pubblica, dopo la recente firma del project financing per la sua gestione. «Stanno iniziando la sostituzione delle luci», dice. «Abbiamo due parchi – il “Falcone e Borsellino” e il “Giovanni XIII” – che sono già stati completati con le lampade a Led. Ora dobbiamo intervenire sugli spazi bui, con circa 2900 punti luce da cambiare». Un modo per dire che «è il lavoro di un anno, iniziato alla fine del 2021. Ma che mostra già i primi miglioramenti».

La scuola al centro

Ampio spazio poi alla scuola. Intanto, perché alla scuola media Orlandi è in corso il cantiere per «lo smaltimento amianto e il rifacimento delle aule», mentre alle elementari Rodari «si sono appena conclusi i lavori di messa in sicurezza». Ma poi tutto il macro-tema educativo è – ed è stata – «una priorità». Così Poliseno: «Siamo alla fine di un mandato che ha messo al centro la scuola. Sono contento che siano aperte e non ho timore, nonostante ci siano quasi mille casi Covid attualmente». E il motivo è chiaro: «Fermare questo settore vorrebbe dire fermare il nostro mondo, perché significa il futuro». 
E in questo senso ora si programmano i prossimi passi. «Il filo conduttore del nostro mandato è stato creare opportunità. E il Pnrr ne un esempio». Questi mesi «saranno fondamentali per partecipare a finanziamenti e le nostre attenzioni saranno sui servizi educativi, come il nido comunale o L’Aquilone». E prosegue: «Quello che faremo sarà chiedere l’opportunità di migliorare delle strutture che già sono invidiabili, concentrandoci sulla riqualificazione energetica, le palestre e gli spazi mensa». 

Il mandato del «fare»

Opere e progetti, riassunti così: «Siamo in mezzo a un grande cantiere. Come maggioranza vogliamo concludere con tutte le progettualità pronte o con la maggior parte da terminare a breve.  Gli obiettivi prefissati, gli abbiamo raggiunti e abbiamo dato un segnale per “fare”. Senza chiacchiere, quelle mi disturbano». E conclude: «La città ci conosce e sa che lasceremo un patrimonio importante a chi prenderà in mano il governo di Cassano».

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