Mazzette in Forza Italia, a Cassano anche Pd e Lega votano la seduta segreta

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CASSANO MAGNAGO  – Erano circa cinquanta i cittadini arrivati questa sera 13 giugno in consiglio comunale a Cassano Magnago ad ascoltare perché da un mese non hanno più un assessore alla Sicurezza, Paola Saporiti, finita nell’occhio del ciclone giudiziario per aver consegnato una busta contenente 500 euro al plenipotenziario di Forza Italia Nino Caianiello, in carcere dallo scorso 7 maggio per corruzione e associazione per delinquere. Sull’inchiesta giudiziaria “Mensa dei poveri”, a Busto e Gallarate, la politica ha discusso a porte aperte. A Cassano invece, pochi minuti dopo l’inizio dell’assemblea, il pubblico è stato costretto a uscire, accompagnato fuori da Villa Oliva dalla polizia locale. Il consiglio comunale ha votato all’unanimità la secretazione della seduta per il primo punto.

La politica e la privacy

Alla trasparenza amministrativa è stata preferita «la privacy». A questa si  è appellata il consigliere di maggioranza Daniele Mazzucchelli, proponendo la seduta segreta per non trasformare «la discussione in una bagarre». Incredibilmente si è accodata anche la Lega, pallida copia del partito agli albori proprio nella sua Betlemme. «Concordo, così è stata deciso in modo sereno e compatto», ha spiegato Giovanni Battistella. E incredibilmente, senza nemmeno sentire l’esigenza di giustificarsi, ha seguito a ruota anche il Pd, che dappertutto predica trasparenza ma – a quanto pare – non a Cassano. I dem non sono riusciti a tirare fuori gli artigli per una vicenda che, soltanto un mese fa, definivano una pagina nera per la città, «una situazione grave e penosa davanti alla quale non è possibile voltarsi altrove». Lo hanno fatto stasera.

Pd a due facce

A giudicare dai toni del suo scritto, non avrebbe votato la seduta segreta il segretario del Pd Tommaso Police, all’estero per motivi di lavoro e dunque assente giustificato. Proprio mentre il consesso sbatteva fuori i cassanesi dalla loro casa, lui sui social ha pubblicato l’intervento che avrebbe letto questa sera in aula. Lo riportiamo integralmente.

A distanza di un mese dagli avvenimenti giudiziari che hanno coinvolto i vertici provinciali di Forza Italia, a Cassano Magnago tutto tace come se nulla fosse successo. Dopo la revoca del Sindaco all’Assessore Paola Saporiti, a Cassano Magnago non si è parlato più di questa vicenda. Come se il consigliere regionale e presidente del consiglio comunale Angelo Palumbo non fosse coinvolto, come se l’Assessore Maida e l’amministratore di Si.eco Frascella altrettanto.

Abbiamo sin da subito chiesto le dimissioni delle persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta al fine di mettere al riparo l’ente Comune di Cassano Magnago che risulta estraneo alla vicenda. I Gruppi Consigliari del Partito Democratico e di In Movimento per Cassano, avrebbero voluto discutere per questa seduta due mozioni: una di sfiducia verso il Presidente del Consiglio Comunale Angelo Palumbo e l’altra con richiesta di revoca al Sindaco per l’Assessore Maida e per l’amministratore di Si.Eco Antonio Frascella.

Per un cavillo tecnico, contravvenendo ad una consuetudine consolidata, il Presidente Palumbo, in Commissione Capigruppo non ci ha permesso di portare in discussione le due mozioni in Consiglio, dimostrando cosi di non essere super partes. Era un’occasione di confronto e di chiarimento non solo con noi consiglieri ma con tutta la cittadinanza.

Ma cosi non sarà: il primo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale riguarda le comunicazioni del sindaco e si parlerà dei fatti accaduti. Da Regolamento, siccome si parla di persone specifiche, la trattazione del punto numero 1 avviene a porte chiuse. E’ evidente la difficoltà e l’imbarazzo del presidente del consiglio comunale nel gestire i lavori in questa fase.

Nella mozione che avremmo voluto presentare, chiedevamo un passo indietro dalla carica di presidente del consiglio comunale fino a quando la situazione non verrà risolta.

Non è nostro compito esprimere giudizi legali, né tantomeno emettere sentenze. La giustizia farà il suo corso ed auguriamo al consigliere Palumbo di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati. Per farlo però crediamo che il Presidente del Consiglio Comunale (nonché Segretario Cittadino di Forza Italia ed (ex) coordinatore vicario provinciale di Forza Italia) faccia un passo indietro dal ruolo di Presidente di questa Assemblea civica. Il Partito politico che il consigliere Palumbo rappresenta in queste settimane ha visto azzerati i propri vertici provinciali e diversi esponenti di Forza Italia di comuni limitrofi (vedi Gallarate) sono stati revocati o hanno presentato dimissioni volontarie. Un gesto di sensibilità che ci saremmo aspettati anche dal consigliere Palumbo visti i molteplici ruoli politici ed istituzionali che ricopre ma che non è arrivato.

Egli nel 2017 è stato eletto all’unanimità da tutto il Consiglio Comunale, oggi a distanza di due anni alla luce dei fatti emersi, riteniamo che in questo momento non è temporaneamente rappresentativo di un’Istituzione importante come il Consiglio Comunale.

A maggior ragione in questi giorni si sono verificati degli episodi spiacevoli che un Presidente del Consiglio Comunale dovrebbe monitorare e gestire in serenità. Dopo quasi due mesi di inattività istituzionale, veniamo convocati in maniera repentina per la commissione Territorio e Bilancio. Gli argomenti di discussione della commissione della Territorio erano molteplici: dal project financing relativo all’efficientamento energetico degli edifici comunali, l’acquisizione gratuita mapp. 14773 costituente sedime stradale della via Gasparoli con modifica scheda ambito di progettazione coordinata APC n. 24: Adozione 2019, la proroga validità del documento di piano del PGT fino all’adeguamento della pianificazione regionale, provinciale e metropolitane (art. 5 c 5 L.R. 31/2014) ed infine l’Intervento Via De Gasperi/Dubini: Permesso di costruire in deroga.

Come potete immaginare la mole di documenti arrivata era davvero tanta, documenti ricevuti nel pomeriggio di lunedi 3 giugno da discutere nella commissione che si è tenuta 3 giorni dopo (giovedi 6 giugno). Un tempo tecnicamente impossibile per permettere a noi consiglieri di poter arrivare preparati in commissione.

Ma non è tutto: si è giunti in commissione senza i documenti inerenti all’intervento di Via Dubini/via De Gasperi. Un’opera importante che meriterebbe il tempo giusto per poter essere valutata. Per ovviare a questo problema, è stata convocata un’altra commissione territorio per martedi 11 per mettere in votazione il punto da portare in consiglio. E la data del consiglio? Improrogabile oltre il 13 giugno a causa della scadenza del documento di Piano del PGT.

Ci chiediamo: le scadenze non si improvvisano, l’amministrazione sapeva benissimo da tempo che entro il 13.06 bisognava portare in Consiglio l’argomento, perché non avvisare per tempo i consiglieri?

Forse è più facile per voi metterci a tacere non dandoci possibilità di approfondimento rifiutando la nostra proposta di discutere gli altri argomenti in una seduta nelle settimane successive. Perché tutta questa fretta per approvare l’insediamento dell’ennesimo supermercato a Cassano? E per di più lungo una strada dove ne sono già presenti altri?

Questo è solo un esempio per mostrarvi le difficoltà che abbiamo noi consiglieri comunali di minoranza, ma per riassumere, accade sempre cosi: totale inattività del consiglio e delle commissioni per lunghi periodi, convocazioni improvvise, documenti mancanti ed impossibilità di presentare mozioni essendo sempre in ristrettezza di tempi. Ma come? In due mesi non si fa nulla e poi in pochi giorni veniamo sommersi di convocazioni, documenti (a fatica) con pochissimo tempo per approfondire e discutere?

Capiamo le difficoltà amministrative ma a tutto c’è un limite. Il Presidente del Consiglio Comunale dovrebbe essere il nostro garante, colui che dovrebbe agevolare il nostro lavoro e metterci nelle condizioni migliori per poter svolgere il nostro ruolo. Fare il consigliere di minoranza oggi a Cassano Magnago è diventato svilente. Anche per questo motivo chiediamo le dimissioni di Angelo Palumbo da Presidente del Consiglio Comunale, momentaneamente non ha la serenità tale per essere rappresentativo di tutti i consiglieri.

Ribadiamo ancora la nostra richiesta, il Presidente Palumbo faccia un passo indietro, resti in Consiglio ma lasci guidare il consiglio comunale a chi non è coinvolto nelle vicende e che ha maggior serenità in questo momento.

La seconda mozione che avremmo voluto presentare, riguarda la richiesta di revoca delle nomine per l’assessore Maida e per il presidente di Si.Eco Frascella.

Anche in questo caso non intendiamo esprimere alcun tipo di giudizio giudiziario, specifico sul caso riteniamo che come accaduto con la revoca dell’Assessore Paola Saporiti, si debba procedere con lo stesso metodo per le persone citate. Condividendo le motivazioni che si leggono nel testo della revoca dell’Assessore Saporiti (decreto sindacale n.23), essendo il Comune di Cassano Magnago estraneo a questa vicenda, riteniamo che tale misura di revoca debba essere applicata anche per l’Assessore all’istruzione Salvatore Maida. Risulterebbe che dagli atti dell’inchiesta giudiziaria come Maida e Frascella (Amministratore di Sieco) fossero a conoscenza dei fatti riguardanti Paola Saporiti (riferimenti pagina 615616 dell’ordinanza del Tribunale di Milano). Quest’ultimo addirittura coinvolto secondo gli inquirenti in vicende legate al PGT del Comune di Gallarate.

Tutto questo ci sarebbe piaciuto discuterne con due mozioni in Consiglio Comunale, ci sarebbe piaciuto vedere la maggioranza come avrebbe votato e se fosse riuscita finalmente a prendere una posizione. Abbiamo letto solo una loro nota a riguardo il mese scorso , rimettevano ogni decisione e scelta nelle mani del Sindaco, come se non avessero un’autonomia di pensiero personale. In campagna elettorale nel 2018 urlavate tutti “Coraggio, cambiamo!” sventolando le bandiere di Forza Italia , forse è arrivato il momento di cambiare davvero in tutti i sensi.

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