A Cassano ora c’è la piazza Milite Ignoto. Poliseno: «Segno di memoria dei caduti»

cassano piazza milite ignoto

CASSANO MAGNAGO – In occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, ricorrenza a calendario per il 4 novembre, Cassano Magnago ha deciso di intitolare la piazza del monumento ai caduti al Milite Ignoto. È successo ieri, domenica 7 novembre, per omaggiare il centesimo anniversario dalla tumulazione nel sacello dell’Altare della Patria. «Ritrovarsi qui, è segno di preziosa memoria dei caduti cassanesi», è stato il commento del sindaco Nicola Poliseno. «Ed è simbolo di grande dignità, di rispetto e di gratitudine».

Cenni storici

Un’occasione che coincide con un programma che quest’anno vede una ricca serie di eventi storici. Proprio quelli che «hanno segnato la vita della nazione e della nostra città», ha aggiunto il primo cittadino. Con tanto di cenni storici: sono passati 103 anni dalla fine della Grande Guerra e «la storia che ci hanno raccontato e che abbiamo studiato, vede nella battaglia di Caporetto il momento più difficile per il morale e le speranze dei nostri soldati. E dopo, quello più alto, a Vittorio Veneto, dove si raggiungeva l’ideale risorgimentale dell’unità nazionale». Il ricordo del 4 novembre 1918 impone «una riflessione su quanto dobbiamo essere riconoscenti a tutti coloro che furono gli artefici di quel passaggio, sofferto, doloroso e pieno di sacrifici», ha sottolineato. «Ma decisivo, che ci ha fatto risorgere dalle barbarie della guerra». Ecco perché celebrare questa giornata e le sue ricorrenze significa «rendere omaggio a una storia italiana e cassanese incancellabile». Oltre che «valorizzare un impegno che continua in forme nuove a mostrarsi essenziale».

Luoghi ed eroi: il milite ignoto

Negli anni della guerra, numerosi furono «gli atti di eroismo e di sacrificio compiuti dai soldati». Già, perché ci furono «intere unità chiamate a resistere a oltranza: lo fecero senza esitare, pur nella certezza che non ci sarebbe stata alcuna possibilità di salvezza». E di quei tanti eroi rimasti senza nome, si trova il suo rappresentante nella salma del Milite Ignoto, sepolto al Vittoriano. «L’invasione venne arrestata sul Piave, diventato per tutti il fiume sacro della ripresa, che giunse – travolgente e inarrestabile – come mai era potuto accadere prima». Così come i lunghi anni della guerra di posizione, «trascorsi nelle trincee del Carso, del San Michele, dell’Adamello, dell’Ortigara, del Grappa e di tutti gli altri luoghi divenuti altrettanti simboli dell’idea di Italia».

L’omaggio agli Alpini

I luoghi citati portano la mente alle truppe e agli Alpini. Infatti, la cerimonia è stata «l’ulteriore occasione per dire grazie al nostro gruppo di Alpini cassanesi, a tutti gli iscritti e a tutti coloro che ci hanno lasciato: ancora vivo è in noi il profondo ricordo di tutti loro». Si parla di uomini «sempre presenti per coltivare la memoria, negli eventi istituzionali e di vita della nostra città», ha ribadito Poliseno. Ma anche «nelle occasioni di grande festa e di impegno e sicurezza per oratori, scuole ed eventi culturali, diffondendo l’inestimabile ricchezza morale che viene proprio dalle giornate dure della grande guerra, avvalorando l’autentico monito a compiere prima i nostri doveri di cittadini». Da qui, il minuto di silenzio per ricordare Francesco Bertolasi, «che abbiamo salutato di recente e che lascia un grande vuoto per il gran lavoro fatto in tutta la sua vita, come cittadino, consigliere comunale, alpino e uomo».

I ringraziamenti

Infine, il sindaco ha ringraziato, a nome di tutta la città, «le donne e gli uomini di ogni grado delle forze amate e delle forze dell’ordine, che vivono a garanzia della sicurezza del Paese». Oltre che tutti i presenti e coloro che «si sono impegnati e continueranno a farlo per mantenere vivo nella nostra città il ricordo della lotta per la libertà e per la difesa degli ideali di patria».

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