Cassano, stop ai tir in centro. Coghi (FI): «Era meglio finire la tangenziale»

CASSANO MAGNAGO – Stop al traffico pesante in centro a Cassano Magnago. Dal 15 gennaio, via Venegoni e Cinque Giornate, ma anche via 4 Novembre, non saranno più attraversate dai giganti della strada. Una scelta che «questa amministrazione ha preso, finalmente, con coraggio», le parole dell’assessore all’Urbanistica, Rocco Dabraio. Ma dalla minoranza c’è chi storce il naso: «Forse era meglio aspettare il completamento della tangenziale: ora è prematuro». Lo dice Osvaldo Coghi (Forza Italia), ricordando obiettivi e i passaggi programmati quando era vicesindaco per provare a risolvere il ben noto problema della viabilità cittadina.

Stop ai mezzi pesanti

Il progetto è stato portato avanti insieme al Comune di Gallarate, ricorda Dabraio a margine dell’ultima Commissione. I mezzi oltre le 7,5 tonnellate che arrivano dalla Città dei Due Galli avranno il divieto di transito sulla via Venegoni e Cinque Giornate, quindi dovranno deviare su via Gorizia e poi su via Ristori. E quindi dovranno sfruttare il tratto di tangenziale che è già pronto. Inoltre, dalla rotonda del trofeo del Giro d’Italia non si potrà imboccare via 4 Novembre, ma ripiegare sulla strada che porta verso Cairate e Busto Arsizio. L’unica possibilità di accedere nelle vie dello stop è per caricare e scaricare le merci.
«Soltanto un primo step», dice Dabraio. «Abbiamo intenzione di proseguire col piano: l’idea è concentraci sulle strade provinciali». E aggiunge: «Se ne parla da molto tempo, una richiesta che arrivava anche dai cittadini. E quest’amministrazione ha avuto il coraggio di farlo. Ora Cassano sarà più vivibile, ci crediamo».

«Meglio finire la tangenziale»

Di contro, Coghi prende atto della soluzione ma non nasconde i dubbi. «Va bene pensare di intervenire sul traffico dei mezzi pesanti. Ma è presto: se non si finisce la tangenziale non si va da nessuna parte. Personalmente, avrei accelerato i tempi e investito più energie per la tangenziale. E poi pensare al resto». Prende quindi spunto dagli accordi presi in passato con Regione Lombardia, «che prevedevano gli investimenti messi a bilancio e quindi la fine dei lavori per il 2025. Nel frattempo i costi sono aumentati, è vero. Ma è perché abbiamo aspettato troppo tempo. Agendo prima, oggi avremmo la possibilità di vedere la tangenziale finita e lavorare con le mani libere. Ora, giudicheranno i fatti se è stata una buona idea».

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