Gli studenti del “Torno” di Castano scoprono il mondo in un antico libro

CASTANO PRIMO – Procede con entusiasmo e ottimi risultati, all’Istituto “Torno” di Castano Primo, il progetto “Leggere il passato per scrivere il futuro. Un patto e una scommessa tra l’Istituto Torno e la Biblioteca Capitolare di Busto Arsizio: per promuovere occasioni di crescita culturale, valorizzare e rendere fruibile, con l’aiuto della tecnologia, il patrimonio storico e documentale del territorio”.

Un antico testamento

Nell’ambito di tale iniziativa, unica nel suo genere, promossa e coordinata dalla professoressa Laura Fusaro, docente con la passione per la storia locale, in collaborazione con il Comune di Castano Primo, si è conclusa in questi giorni un’esperienza di grande valore culturale e aperta a ulteriori e significative prospettive di indagine. Un libro antico, stampato a Roma nel 1782 e contenente la Disposizione della buona memoria del Marchese Carlo Ambrogio Lepri dell’intero suo patrimonio fatta a favore de’ suoi tre figli, ovvero un testamento, è stato sottoposto ad un’accurata indagine multidimensionale: dal punto di vista storico-letterario, a cura dei ragazzi della classe 3^ G dell’indirizzo AFM (Amministrazione, Finanza e Marketing) e dal punto di vista microbiologico dagli studenti della classe 5^ B dell’Indirizzo BTA (Biotecnologie ambientali).

Come C.S.I.

Mentre i primi, con l’aiuto della professoressa Fusaro, hanno esaminato il contenuto scritto dell’opera, contestualizzandolo e scoprendo alcune particolarità dei caratteri tipografici settecenteschi, i secondi, sotto la guida delle professoresse Chiara Chiodini e Daniela Luca, dell’assistente tecnico Fabio Giacalone e di Matteo Chiodini, ex studente del “Torno”, laureando in Chimica e Tecnologie farmaceutiche, hanno osservato le pagine al microscopio ottico, effettuato dei tamponi sulle parti del libro recanti macchie di umidità e tracce di erosione, sottoponendo poi i campioni prelevati a complesse e lunghe analisi di laboratorio.

Un libro vivo

Risultato? Il libro antico non solo è interessante, ma è perfettamente vivo e vegeto: intensamente popolato da diverse colonie di muffe e batteri che, a distanza di 240 anni, si mantengono attivissime, sono in grado di riprodursi e di modificare il microambiente circostante. Insomma, in quel bel libro non c’è solo un contenuto scritto, già di per degno d’esser studiato, ma c’è un mondo. Il libro stesso è un mondo, un microhabitat che, si potrebbe dire, gode tutt’oggi di ottima salute. In attesa di conoscere i risultati delle analisi effettuate dagli studenti presso i laboratori di chimica organica e di microbiologia del “Torno”, che saranno resi noti molto presto, viva soddisfazione viene espressa dai protagonisti dell’esperienza per gli esiti di un lavoro “corale”, che ha visto studenti e docenti di diversi indirizzi interagire efficacemente nello studio di un oggetto comune.

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