Castano Primo sfila per la pace. In tanti alla fiaccolata di domenica sera

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CASTANO PRIMO – Partecipata fiaccolata per la pace ieri sera, domenica 20 marzo, a Castano Primo (nella foto) organizzata dal Comune e dalla Comunità pastorale Santo Crocifisso; hanno aderito l’Istituto scolastico superiore “Giuseppe Torno”, il Comitato promotore di Fondazione Aurea, Anpi e Auser.

Di seguito, il discorso del sindaco di Castano, Giuseppe Pignatiello.

A volte non è facile trovare le parole. Sembrano tutte inutili, troppe o troppo poche, non adatte a descrivere adeguatamente, a spiegare, a farci capire fino in fondo quanto sia drammatico e assurdo quello che stiamo vivendo. Donne, bambini, mamme, nonne che scappano in una notte, portando con sé quello che riescono, costrette a lasciare i mariti, gli amici, i nonni, al fronte a combattere con la morte nel cuore. Telefoni che funzionano a singhiozzo, quando non sono andati persi in qualche treno dove bisognava entrare ad ogni costo, momenti in cui il terrore li prende perché dall’altra parte non risponde nessuno. I viaggi in pullman, l’accoglienza in famiglie di perfetti sconosciuti o quasi, la quotidianità fatta di tanti momenti vuoti, di occhi lucidi, di ricordi strazianti, di amori lontani, di angoscia, l’angoscia di chi non sa neanche se dovrà ricominciare da capo.

Il dolore non può essere spiegato e non può essere raccontato: serve solo sentirlo, sentirlo attraverso gli occhi di chi lo ha vissuto e lo sta vivendo, sentirlo sulla propria pelle provando ad essere parte davvero, aprendo la propria mente, provando ad andare oltre al proprio orizzonte, al proprio interesse, a quelle miserie umane che in alcuni casi rischiano di diventare virtù da difendere mentre invece servirebbe guardare all’altro come a se stessi, provare a stare di fianco senza sapere, solo con la consapevolezza che quegli occhi lucidi insieme torneranno a sorridere prima. È questo un po’ per me il senso di questa serata, una serata che non ha origine dalle istituzioni ma dalla voglia di essere parte di tanti cittadini che poi sono diventati di più e poi ancora di più, che si sono uniti, che hanno fatto squadra, che hanno pensato che esserci fosse importante e che poi hanno trovato il supporto di tutti noi, della nostra parrocchia, delle varie realtà associative e non, e quindi di tutti questi amministratori in rappresentanza del territorio che hanno scelto di esserci così semplicemente con un invito fatto di fretta, senza insistenza ma solo con un grande grazie che è quello che oggi rivolgo a tutti e a ognuno di voi.

Grazie perché oggi qui, insieme, stiamo dicendo alle persone che accogliamo che la loro tragedia è anche la nostra, grazie perché oggi qui facciamo un patto, il patto della solidarietà che non è solo qui, per oggi, ma è il patto della nostra comunità per sempre, è il patto di tutti quei volontari che ogni giorno raccolgono indumenti, cibo, medicine, che li organizzano, li preparano con cura, sacrificano pezzi della loro vita perché sanno che stanno facendo per gli altri. È il patto di quegli imprenditori che hanno scelto di mettersi al servizio, il patto delle associazioni, dei commercianti, dei cittadini. A tutti voi volontari veri con poche parole e con tanti fatti va il mio più grande grazie. Grazie perché è con ognuno di voi che oggi firmiamo il patto della pace contro ogni guerra, contro ogni sopruso, contro ogni violenza, contro quell’odio che non potrà vincere mai. Oggi siete partigiani, siamo tutti partigiani, i partigiani della pace, quella pace che dovrebbe essere un presupposto semplice e scontato ma che purtroppo se non la coltiviamo ogni giorno diventa prima opportunità, poi possibilità e infine guerra. Oggi è un modo per dirci andiamo avanti certi di quello che stiamo facendo, consapevoli della strada da percorrere e sicuri che insieme, nella pace, sarà sempre un bel posto: il nostro. Grazie a tutti.

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