Castellania e quell’omaggio a Fausto Coppi dal profumo di Tour

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Il Tour de France è arrivato a Castellania Coppi. Ieri a Casa Coppi, nel giorno dell’anniversario della morte dell’Airone, Christian Prudhomme direttore generale del Tour de France ha ricevuto la cittadinanza onoraria del comune piemontese che ha dato i natali al Campionissimo.

La chiesa, come sempre, era gremita di gente e fuori  anche il piazzale era colmo, perché questo è un anniversario speciale, nell’annoin cui il Tour de France partirà dalla Toscana e, attraversando l’Emilia Romagna, arriverà in Piemonte.

«Questo è un luogo unico, non ho mai visto nulla di simile al mondo – ha detto Prudhomme -. In Francia non abbiamo un museo così bello e vero, non ce l’hanno nemmeno Anquetil o Poulidor. Incredibile quello che ho visto, Casa Coppi ha fermato la vita del Campionissimo nel modo più autentico».

Il numero uno del Tour de France è rimasto incantato a Castellania, perché l’affetto e il legame degli appassionati di ciclismo è ancora grande e ogni anno sono in tanti a tornare il 2 gennaio per rendere omaggio a Fausto, il campione scomparso il 2 gennaio 1960.

Prudhomme è stato accolto come una celebrità e in molti hanno voluto scattare una foto con lui, così come in tanti hanno voluto portargli un omaggio come la copia del passaporto che Coppi utilizzò tra il 1949 e il 1952 per andare a correre in Francia.

«Sono onorato di essere qui, ho visto passione e amore infiniti. Ho visto la casa dove Coppi è nato, i suoi luoghi. Fausto Coppi è qui, ha vinto due volte il Tour nel 1949 e nel 1952, è stato il primo a vincere sull’Alpe d’Huez. È un campione universale del ciclismo, è stato molto moderno, molto in avanti rispetto ai suoi tempi. Ha fatto la storia del Tour, era un campione diverso da tutti. La sua eredità è in tutte queste persone, è nella Grande Partenza del Tour che ricorda lui e Bartali, Nencini, Pantani e Bottecchia, primo italiano a vincere il Tour 100 anni fa».

La Grande Boucle ha reso omaggio ai due figli di Castellania, Fausto e Serse, con un cuscino di rose gialle e la scritta su un nastro: Tour de France.
Presenti anche Elvio Chiatellino appassionato e grande benefattore del ciclismo, con Davide Cassani e Luca Gialanella, responsabile delle pagine del ciclismo della Gazzetta dello Sport, che insieme collaboreranno al libro “Mercì Coppi”, curato dalla giornalista Francesca Monzone, responsabile storica di Casa Coppi. Sarà questa un’opera che vuol essere un viaggio storico, anche attraverso foto inedite, delle tre partecipazioni di Fausto Coppi al Tour de France, quelle vittoriose del 1949 e 1952 e quella del 1951 nella quale giunse decimo.

Coppi è stato grande, alcuni lo considerano immenso, capace ancora oggi di emozionare il pubblico ed è per questo che c’è anche chi viene dall’estero per rendergli omaggio.

Il primo luglio il Tour de France attraverserà il Piemonte, arrivando a Torino e con la partenza il giorno dopo da Pinerolo, saluterà l’Italia per tornare nella sua terra, in Francia.

Saranno giorni speciali con la grande partenza dalla Firenze di Gino Bartali e l’Emilia Romagna di Marco Pantani e poi ancora l’omaggio per Bottecchia e Nencini. L’Italia per qualche giorno si tingerà di giallo, con la corsa più importante del mondo che passerà sulle nostre strade. Tutto è quasi pronto e il popolo del ciclismo con occhi sognanti aspetta che la corsa inizi per vedere quello spettacolo unico che solo il ciclismo riesce a dare.

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