Castellanza-Fagnano, piccola marcia della pace al bis: «Cessate il fuoco ovunque»

CASTELLANZA – A due anni dallo scoppio della guerra in Ucraina, in Valle Olona si ripete la “Piccola marcia della pace”. Partenza da Castellanza e arrivo all’approdo dei Calimali di Fagnano Olona, nel pomeriggio di sabato 24 febbraio, con un unico grido: “Cessate il fuoco ovunque nel mondo“. L’iniziativa, gemellata con la più celebre Marcia della Pace da Perugia ad Assisi, si era già svolta un anno fa in occasione del primo anniversario dell’invasione russa in Ucraina. Ora si aggiunge l’apprensione per la spirale distruttiva in Medio Oriente, con l’atroce attacco di Hamas e l’assedio israeliano a Gaza.

Il programma

Organizzano Legambiente BustoVerde, “incamminoperlapace” e Bicipace, con un lungo elenco di adesioni nel mondo dell’associazionismo del territorio. “Cessate il fuoco ovunque nel mondo – lo slogan della manifestazione – fermiamo la criminale follia di tutte le guerre, la corsa al riarmo, la distruzione del pianeta“. L’appuntamento è per sabato 24 febbraio alle 15 alla Corte del Ciliegio di viale Lombardia 55 a Castellanza. Il corteo, lungo la pista ciclopedonale della Valle Olona, arriverà attorno alle 16.30 all’approdo di Calipolis in via Colombo 80 a Fagnano Olona. Dove sono previste testimonianze, canti e un the caldo per tutti i partecipanti. Ci saranno anche dei furgoncini a disposizione per il ritorno a Castellanza.

Le motivazioni

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali (Art. 17 della Costituzione)
Ormai le guerre si susseguono con ritmo ed intensità crescente. Iniziano ma non finiscono, alimentando solo la fiorente industria e Il commercio immorale di armamenti. Stati e Governi sembrano aver perso la capacità di prevenire e gestire i conflitti mediante gli strumenti della diplomazia e della poltica, con i quali far applicare e rispettare le convenzioni e il diritto internazionale. La conseguenza è che la guerra e la barbarie sono nuovamente tornate ad essere le uniche opzioni in campo. Basta, questa logica distruttiva va fermata.

Il 24 febbraio si compiono i due anni di guerra in Ucraina, con centinaia di migliaia di morti, milioni i profughi in fuga ed un terzo dei paese distrutto.
In Siria, dopo tredici anni di guerra, i risultati sono centinaia di migliaia di morti e la distruzione di una secolare convivenza inter-religiosa e inter-comunitaria. In Africa, guerre e neo-colonialismo non hanno mai cessato di coesistere e di schiacciare le speranze di democrazia e di libertà.
L’ultimo e più drammatico esempio di questa spirale distruttiva è ancora una volta in Medio Oriente, con l’atroce attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha provocato 1200 vittime e più di 200 persone prese in ostaggio, con stupri di guerra sulle donne israeliane; ne è conseguito l’assedio della Striscia di Gaza da parte del governo israeliano con bombardamenti a tappeto, uccidendo più di 24000 patestinesi, inclusi bambini, donne e anziani, la distruzione di ospedali, scuole, presidi delle Nazioni Unite, il taglio dei rifornimenti di carburante, cibo, acqua, assistenza sanitaria. Una escalation di crimini di guerra, che condanniamo e che debbono essere fermati immediatamente per affrontare politicamente e culturalmente le cause che li hanno determinati, applicando il diritto internazionale, il diritto di autodeterminazione di entrambi i popoli, come riconosciuto dalle risoluzioni delle Nazioni Unite.

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