Centri estivi, Boniotti: «Flop da 157mila euro della giunta. E l’opposizione dov’è?»

Nel riquadro, Davide Boniotti

BUSTO ARSIZIO – «Il pragmatismo non va solo sventolato, ma anche praticato. Dalla maggioranza, e pure dall’opposizione». I 157mila euro dei centri estivi che Busto ha restituito allo Stato non vanno giù a Davide Boniotti, coordinatore di Italia Viva, che mette sotto accusa da un lato l’amministrazione per il clamoroso “flop” sui contributi alle famiglie, ma dall’altro anche le minoranze, a cui chiede «più verve sui problemi concreti dei cittadini». Perché «fino ad oggi, e mi spiace dirlo, l’opposizione la fa più che altro Matteo Sabba, che fa parte della maggioranza».

Bordate “a titolo personale”

Parlando «a titolo personale» e non a nome del partito, che in consiglio comunale è rappresentato dalla sua co-coordinatrice Giusy Lanza nel gruppo Popolo Riforme e Libertà, Davide Boniotti attacca sul caso dei centri estivi: «Alla faccia del pragmatismo rivendicato dal coordinatore di Fratelli d’Italia Nardi a proposito della possibile candidatura al Senato del sindaco Antonelli. Qualche mese fa l’amministrazione di Busto ha rischiato di dover restituire i fondi statali per le agevolazioni Tari, riuscendo a rimediare in extremis anche con l’aiuto dell’opposizione, ora quelli dei centri estivi sono stati persi per sempre».

Meno propaganda, più informazioni

Boniotti non risparmia responsabilità a chi governa: «Forse sarebbe opportuno fare qualche pubblicità promozionale in meno per informare di più la popolazione sulle questioni più importanti, come i bandi per i contributi alle famiglie. Perché è facile lamentarsi delle mancanze dello Stato centrale nei confronti degli enti locali, poi quando i fondi ci sono e vanno spesi, l’amministrazione non si attiva per farli pervenire alla popolazione». Il caso dei centri estivi, per l’esponente di IV, può essere messo nell’elenco con «i ritardi del piano sull’illuminazione pubblica, il palaghiaccio incompiuto, la piscina Manara che continua ad avere problemi».

E la minoranza dov’è?

In sintesi, secondo Davide Boniotti, «il castello di carte costruito dal centrodestra in campagna elettorale si sta progressivamente sgretolando». Andrebbe messo all’indice, «ma purtroppo non vedo una grande differenza da parte della minoranza – la considerazione – siamo passati da cinque anni di opposizione un po’ latente se non inesistente, a quella attuale che mi sembra che continui ad usare il fioretto, con troppo ritegno, di fronte ad una maggioranza che usa la spada e a volte anche l’alabarda».

La “sveglia” di Boniotti

Un “j’accuse” che tocca anche lo stesso gruppo di PRL a cui aderisce Italia Viva: «Mi aspetterei che l’opposizione, limitatamente a quel che può fare, giocasse un ruolo. Mi spiace dirlo, perché spesso non mi trovo d’accordo con le sue idee, ma oggi quel ruolo è relegato più che altro al consigliere Matteo Sabba, che fa parte della maggioranza». Per Boniotti, tra i banchi della minoranza servirebbe «un fronte comune meno orientato alla politica politicante e più pragmatico, giusto per prendere in prestito un termine abusato da Fratelli d’Italia e da tutto il centrodestra. Più verve sui problemi concreti dei cittadini».

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