Centri estivi, solo 59 richieste di rimborso: Busto restituisce 157mila euro allo Stato

centri estivi

BUSTO ARSIZIO – Centri estivi, gettati al vento 157mila euro di fondi statali che erano stati assegnati al Comune di Busto Arsizio per potenziare l’offerta e sostenere le famiglie che iscritto i loro figli minorenni alle attività educative realizzate anche dai privati e dal terzo settore nel periodo di chiusura delle scuole, nell’anno dei lockdown. Non avendo distribuito le risorse per mancanza di richieste, alla scadenza del 31 dicembre scorso l’amministrazione ha dovuto alzare bandiera bianca e restituire i fondi non spesi. Tutti.

La restituzione

Lo stabilisce una determina del dirigente del settore istruzione di settimana scorsa, che provvede a «restituire al Dipartimento per le Politiche della Famiglia la somma assegnata di 157.104,98 euro per il finanziamento delle iniziative dei Comuni da attuarsi nel periodo 1 giugno-31 dicembre 2021 di potenziamento dei centri estivi, dei servizi socio educativi territoriali e dei centri con funzione ricreativa destinate alle attività di minori in quanto non impegnata entro il 31 dicembre 2021». Un’eresia, per i bustocchi, tradizionalmente così attenti a centellinare le risorse economiche.

Solo 59 domande

Fondi che, arrivati in extremis con un decreto di giugno 2021, avrebbero dovuto favorire la partecipazione dei bimbi di Busto ai centri estivi pubblici e privati. Una vicenda che ha lasciato letteralmente «sconcertata» l’assessore alle politiche educative Daniela Cerana (nella foto), nel ruolo dalla fine di ottobre. «L’ho scoperto quando sono arrivata. Chi c’era prima di me ha deciso che la somma assegnata venisse spartita tra i capitoli dei servizi sociali e dell’istruzione, ma purtroppo dalle famiglie sono arrivate solo 59 richieste di rimborso, per un totale di 6500 euro, di cui solo una non è stata accettata. E siccome dal punto di vista burocratico era meno problematico restituire l’intera somma piuttosto che trattenerne solo una minima parte (appunto, 6500 euro circa su oltre 157mila, ndr), alla fine ci è toccato restituire. Ma con grande dispiacere».

Come la Tari. Ma senza rimedio

Un caso analogo a quello che si era verificato con lo sconto Tari per le imprese, che era rimasto in gran parte inutilizzato: in quel caso però palazzo Gilardoni, con un’iniziativa “bipartisan”, era riuscita a rimediare per tempo, riaprendo (e ampliando) le opportunità di accesso all’agevolazione a favore di artigiani e commercianti. Scarsa pubblicità anche in questo caso? «Se penso alle famiglie che hanno speso 400 euro di retta e avrebbero potuto ottenere un rimborso, mi piange il cuore» ammette l’assessore Cerana. Anche perché la domanda era estremamente semplice (ricevuta della retta pagata, autodichiarazione e Iban per l’accredito dei fondi). «So che gli uffici hanno fatto dei solleciti, senza esito – sottolinea Cerana – memori di quel che è successo, ci stiamo già attrezzando per l’anno prossimo, consapevoli che i soldi arriveranno eventualmente solo tra giugno e luglio. Non possiamo permetterci di restituire i soldi che arrivano. Piuttosto vado di famiglia in famiglia».

busto arsizio centri estivi – MALPENSA24