Cerro, presidio davanti al Comune contro la discarica. Il sindaco: «Quante bugie»

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CERRO MAGGIORE – Coda di campagna elettorale avvelenata a Cerro Maggiore. Oggi pomeriggio, venerdì 12 maggio, ultimo giorno prima del sabato di silenzio preelettorale, Bene Comune, la lista di centrosinistra che candida a sindaco Roberta Cè, ha organizzato un presidio silenzioso (o, come si usa dire oggi, flash mob) contro la possibile riapertura della discarica (nella foto). Al veleno lo scambio di opinioni tra la stessa lista e il sindaco uscente, Nuccia Berra, ricandidata dal Centrodestra Unito.

«La giunta mente, in arrivo tanti veleni»

«Berra mente sapendo di mentire – attacca Bene Comune – I contenuti dell’accordo del 1999, con cui i cittadini di Cerro e Cantalupo hanno chiuso definitivamente la discarica, non sono superati. Nessun accordo unilaterale potrà riaprire la discarica. Qualsiasi intervento sull’area Baraggia deve avere la firma congiunta dei Comuni di Cerro e Rescaldina, oltre che quello della Città Metropolitana di Milano. Hanno spacciato per accordo una bozza di protocollo, non concordata con il Comune di Rescaldina né con la Città Metropolitana, ma soprattutto di cui non hanno informato i cittadini».

Per il centrosinistra, nella parte ancora da riempire della discarica finiranno «materiali inquinanti come arsenico, cadmio, cobalto, cromo, mercurio, piombo, rame, selenio, cianuri, benzene, zinco; per riempire la voragine (più di 2.000.000 di tonnellate) passeranno sul territorio del comune 7 camion all’ora per 10 anni; la riapertura della discarica con i veleni porterà 3.500.000 euro al Comune di Cerro, meno del 7% di quanto ricaverà la proprietà, che a conti fatti ricaverà più di 50.000.000 di euro; inoltre la proprietà privata realizzerà un enorme impianto fotovoltaico di sua proprietà, a suo appannaggio e che creerà utili al solo privato. In 10 anni – aggiunge Bene Comune – possono succedere tante cose. Non vorremmo che questa trovata fosse il cavallo di Troia che apre al conferimento in futuro di altre tipologie di rifiuti più pericolosi che, in nome dell’emergenza, qualcuno potrebbe autorizzare in futuro».

InAzione: «Commissione ad hoc e trasparenza»

Sulla questione è intervenuto anche il direttivo di CerroinAzione, rimasto fuori dalla competizione elettorale, per sottolineare che «qualsiasi soluzione o proposta deve essere condivisa con i cittadini, con le realtà politiche e associative, sia di Cerro che di Rescaldina. Non può essere un accordo separato preso da questa o altra amministrazione di questo o quel Comune, né tantomeno dalla Regione o dalla Città Metropolitana. Chiediamo che la nuova amministrazione costituisca in maniera prioritaria una commissione ad hoc per verificare la situazione del Polo Baraggia, monitorare e controllare lo stato dell’area e l’applicazione degli accordi e, se ci saranno le condizioni, elaborare proposte».

Berra: «Fu proprio il Pd a non chiudere la partita»

In un video divulgato oggi sul suo profilo social, il sindaco Nuccia Berra accusa la controparte di diffondere «tante bugie. I cittadini non si possono prendere in giro. Perché nascondere la verità? Basta guardare la legge approvata dal governo Gentiloni e il nostro protocollo d’intesa per avere tutte le risposte.

«Io – incalza Berra – ho sempre cercato di mostrare i fatti, spiegare i programmi e guardare al futuro, senza insulti e falsità, ma non posso osservare in silenzio la mistificazione della realtà. Abbiamo assecondato le richieste green dei cittadini, autorizzando materiali consentiti dalla legge senza effetti tossici, gli stessi accolti da altre cave del territorio. I mezzi utilizzati usciranno dall’A8 a Rescaldina e torneranno in A9 a Origgio, senza percorrere le vie del centro abitato; ogni abuso sarà sanzionato, come prevede la stessa convenzione.

«Infine, ricordo che l’accordo di programma del 2009, che non prevedeva di mantenere il vincolo che la discarica non potesse più riaprire, fu votato dall’allora giunta di cui era assessore e poi vicesindaco l’ex candidato sindaco di Bene Comune (Piera Mercedes Landoni, nda). Il Pd come sempre pensa ai propri interessi politici e personali e non al bene comune, come tanto declama, al bene del paese e dei cittadini di Cerro e Cantalupo».

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