«Ci vogliono pure a Francoforte»: è boom dopo IGT per il Coro Divertimento Vocale

GALLARATE – Cantano insieme da ventiquattro anni, nel loro gruppo sono nate amicizie, amori, persino figli, e la tradizionale pizza di fine anno somiglia più ad un matrimonio: sono gli oltre 150 componenti del Coro Divertimento Vocale, i talenti gallaratesi che tutta Italia ha conosciuto e apprezzato grazie all’avventura di Italia’s Got Talent: «un’esperienza inimmaginabile che ci ha arricchito enormemente: arrivare all’ultima puntata è stata la nostra vittoria» racconta, a qualche giorno dall’esperienza della finale, il maestro Carlo Morandi. Che svela come il successo del Coro sia in realtà appena cominciato: si sono moltiplicate in poche ore sia le richieste di adesione al gruppo che le proposte di concerti in tutto lo stivale e anche oltralpe.

Unico coro del programma

Il maestro Morandi, che del Coro è stato portavoce nel corso del programma di Sky, ci tiene subito a precisare come, dietro al successo, ci sia «l’unità di un grande gruppo, in cui ognuno ha un ruolo e un valore». Sono 125 i coristi ma 158 le persone che in tutto fanno parte del team, fra chi si occupa degli spostamenti, degli arrangiamenti, delle coreografie. Nessuno canta per lavoro, il Coro è per ognuno, da 24 anni, «passione, evasione, divertimento. E lo stesso è stato partecipare a Italia’s Got Talent, dove abbiamo incontrato dei grandi professionisti, ma non ci siamo mai sentiti dentro ad una competizione con l’intento di arrivare ad altro». Il programma che ha tenuto incollata allo schermo tutta la provincia di Varese (da cui proviene il 90 per cento dei componenti del gruppo) è stata «per noi, modesto gruppo legato al territorio, un modo per misurarci con qualcosa in più rispetto ai soliti concorsi canori dove ci si confronta con altri cori. Di volta in volta è stato emozionante e inaspettato partecipare alle audizioni insieme a migliaia di persone, ricevere i quattro sì dai giudici, fra poche centinaia, e infine, essere fra i soli 15 finalisti». Un successo vero, perché il Coro Divertimento Vocale è l’unico coro, e il settimo gruppo, nella storia del programma: «Un riconoscimento al nostro lavoro di questi anni».

coro divertimento vocale gallarate

Tre esibizioni per una sola storia

Un coro certamente non convenzionale, che ha fatto della sua particolarità quello che sembra quasi un paradosso: il non canto. Con lo stupore della prima esibizione che si è vista in tv, ovvero quella davanti a Mara Maionchi, Claudio Bisio, Frank Matano e Federica Pellegrini, tutti convinti e stupiti dalla riproduzione della tempesta estiva rigorosamente senza voce: «Per il programma abbiamo deciso, sostenuti dalla direzione artistica, di portare avanti questa nostra particolarità di coro che non canta. Cominciando con l’esibizione della tempesta, che è nel nostro repertorio da 15 anni e che abbiamo arricchito: siamo piaciuti, e allora abbiamo scelto di continuare su quella strada». Dall’aria all’acqua, con “Come è profondo il mare”, l’omaggio a Dalla: «Raccontando un altro elemento abbiamo fatto, omaggiando un genio come Lucio Dalla, denuncia sociale su un tema particolarmente attuale. Inserendo come elemento la voce, ma rimanendo fedeli alla caratteristica del non canto. E siamo stati apprezzati arrivando in finale». Dove il cerchio degli elementi si è chiuso con la terra, l’Africa, «dove, se vogliamo, tutto nasce. Con la terza esibizione abbiamo chiuso un cerchio, raccontato una storia anche grazie al canto. Sicuramente nei nostri prossimi concerti riproporremo i tre brani insieme».

Boom di richieste

Il Coro Divertimento Vocale canta ed è conosciuto sul territorio da anni, è vero. Ma inevitabilmente Italia’s Got Talent ha amplificato il loro successo e rafforzato il legame con le loro radici: «Abbiamo sentito, forte, il tifo di Gallarate e di tutta la provincia, sentendoci ancora più legati al nostro territorio. Qualcosa di cui siamo enormemente grati». Tanti nuovi fan, sicuramente potenziali spettatori per le prossime esibizioni. Ma anche tanti nuovi aspiranti coristi: «Abbiamo un vero e proprio boom di richieste di adesione al nostro gruppo. Quasi sicuramente quest’anno toccheremo il nostro numero massimo di 150 coristi: per le donne non c’è più posto, abbiamo ancora un po’ di spazio per gli uomini». E, ovviamente, le richieste di esibizione in giro per la provincia e oltre si sono moltiplicate: «Ne abbiamo ricevute moltissime, e a tante non riusciremo a rispondere positivamente. Ci hanno chiamati dal Friuli, dal Molise, dal Lazio, persino in Sicilia. E, oltralpe, a Francoforte, dove dovremmo riuscire ad esibirci». Portata a casa l’esperienza di una vetrina così importante come il programma di Sky, per il Coro arriva il momento di rimboccarsi le maniche, «ora ci mettiamo al lavoro per i prossimi concerti», ma senza perdere né entusiasmo né originalità, «al contrario. Siamo un grande gruppo, molto particolare. Le nostre cene somigliano più a dei matrimoni in cui si riuniscono oltre 200 persone. Negli anni, tra noi, sono nate amicizie e persino amori, famiglie, figli: ognuno di noi non canta per lavoro o per guadagno, ma soltanto per stare bene insieme. E questa convinzione è la nostra forza: sapere che da soli non si va da nessuna parte».

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