Consiglio in Provincia, il centrodestra ai dem: «Fate sciacallaggio politico»

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VARESE – Ci hanno messo più tempo a discutere dell’uscita dall’aula delle opposizioni, con dichiarazioni e contro dichiarazioni, che approvare in maniera definitiva il bilancio di previsione ed esaurire tutti i punti all’ordine del giorno. Il primo bilancio di previsione dell’era Antonelli a Villa Recalcati passa di fatto in cinque minuti, ovvero il tempo di necessario per votare all’unanimità, per assenza di tutti Civici e Democratici, il dup e un bilancio che mette sul tavolo 36 milioni di opere, tra cui anche il sovrappasso di Ispra e il sottopasso di Laveno. Interventi legati allo sviluppo della linea ferroviaria di Alptransit.

La minoranza dà campo libero ad Antonelli

L’uscita dall’aula dei Civici e Democratici è stata annunciata ed era scontata. Tanto che in aula, delle minoranze, erano presenti solo i consiglieri Fabrizio Caprioli e Carmelo Lauricella, il quale ha letto il comunicato stampa diffuso dai dem nel pomeriggio di oggi, venerdì 10 maggio. Prima di prendere posto tra il pubblico. E lasciare così sguarnita “l’ala sinistra”, dove per oltre 5 minuti il presidente Antonelli ha imperversato. Con il suo stile. Schietto, colorito, sempre ruvido e davvero poco istituzionale.

«L’assemblea dei sindaci è una grande stronzata»

Antonelli prima ha definito l’assemblea dei sindaci «una grande stronzata, perché fa muovere 140 persone che, oltre che amministrare, lavorano. E se poi dobbiamo guardare l’ultima, occorre anche dire che il numero legale non c’era per una persona. E quella persona era il sindaco di Cazzago Brabbia, che sarebbe entrato solo a numero legale garantito. Che non c’è stato per una “testa”. E poi non c’era nemmeno il sindaco di Varese, che sta qui a cento metri e avrebbe potuto mandare un consigliere. La seconda convocazione? Ho detto io ai sindaci, per rispetto nei loro confronti, di non venire nemmeno. Non era necessario per l’approvazione del rendiconto. L’assemblea dei sindaci non ha senso. E adesso uscite dall’aula? Non ci interessa. Anzi ci facilitate il compito. Così votiamo e poi possiamo tornare a lavorare».

E poi il presidente ha attaccato a testa bassa, mettendo in fila una serie di argomenti: «Quando avete amministrato voi qui in Provincia i documenti del bilancio li consegnavate mezz’ora prima del consiglio alle minoranze. Noi ve li abbiamo dati il 24 aprile. Noi abbiamo ottenuto per tempo la valutazione dell’organo di vigilanza, voi dovevate telefonare per farvelo avere all’ultimo momento. Voi avete svenduto le proprietà della Provincia per chiudere il bilancio, noi invece stasera votiamo un documento, senza svendere nulla e che ci permetterà di fare i lavori. Meno male che siamo arrivati noi».

Maggioranza unanime: sciacallaggio politico

Intervengono anche capigruppo  e consiglieri di maggioranza. E non risparmiano critiche. Da Marco Riganti di Forza Italia, che battezza la mancanza di numero legale e uscita dall’aula dei dem come «sciacallaggio politico. E’ un giochetto messo in atto in un momento delicato per alcuni partiti», al vicepresidente Alessandro Fagioli della Lega, che bolla l’atteggiamento delle minoranze come «tipico dell’Unione Sovietica, dove anziché affrontare il confronto si preferisce leggere i comunicati». per poi scaricare le responsabilità sulle nomine nelle partecipate della Provincia (uno degli argomenti oggetto dell’indagine Mensa dei poveri) proprio sul Pd, «perché – dice rivolgendosi ai banchi ormai quasi del tutto vuoti – negli ultimi anni avete governato voi e le nomine le avete fatte voi sedendovi ai tavoli politici». Critico nei confronti della scelta di abbandonare il consiglio anche il civico Marco Magrini, il quale però sul bilancio sottolinea che «c’è anche una continuità con il lavoro positivo fatto negli anni passati».

Un bilancio che torna a respirare

Villa Recalcati torna a “spendere”. Sono 36 i milioni di opere messe a bilancio dall’amministrazione Antonelli. E per la precisione 3 milioni e 600 mila euro andranno per le scuole, 3 milioni e 300 mila euro per le piste ciclabili e per la realizzazione di tre primi lotti dei tracciati della ciclovia Malnate Mendrisio, della ciclabile della Valganna e di quella del Verbano; 4 milioni destinati a cura del verde e strade provinciali, 2,4 milioni di euro per le manutenzioni e ben 14 milioni per le opere legate all’Alptransit e previste e Ispra e Laveno Mombello.

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