Contagio stabile, terapie intensive sotto le 500. Ma il Covid fa ancora troppe vittime

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MILANO – I dati tendenziali continuano a scendere, ma il numero delle vittime del Covid-19 torna a risalire in modo preoccupante. Sono più di 200, per l’esattezza 222, i nuovi decessi nelle ultime 24 ore. Un dato che deve servire da monito nei giorni dell’avvio della “Fase Due”, e che lascia aperti molti interrogativi. Rispetto ad una situazione che, per quanto riguarda gli altri indicatori del contagio, continua a volgere al positivo. Anche il numero dei nuovi casi positivi, 634, è superiore rispetto a ieri, 5 maggio, di più di 100 unità (erano stati 500 i contagiati accertati), ma a fronte di un numero di tamponi effettuati che oggi, 6 maggio, è più che raddoppiato (14.516 contro 6.455).

Il riepilogo dei numeri

Aumentano dunque, in modo preoccupante, i morti per Covid-19 in Lombardia, ma calano ancora i ricoverati in terapia intensiva. Con 29 pazienti in meno nelle rianimazioni, il numero totale arriva a 480, sotto la «soglia psicologica», come la definisce l’assessore alla protezione civile Pietro Foroni, di 500 casi. Era dal 10 marzo, quasi due mesi fa, che non si scendeva sotto questo tetto. Continua a calare anche il dato dei ricoverati non in terapia intensiva, che si avvicina a quota 6.000: ora sono in totale 6.097, con una discesa di 122 unità. Bisogna tornare indietro al 16 marzo per avere un numero simile da inizio emergenza.

I dati nelle province

Nel conto totale sono inseriti anche 130 casi di positività risalenti al mese di aprile che non erano ancora stati inseriti nel database, riferiti alle province di Milano e Varese. Proprio nel nostro territorio si registra una nuova risalita del numero di contagi: più 67, a cui vanno aggiunti i 60 del “conguaglio” di aprile, per un totale che supera quota 3.000. Varese continua ad essere tra le province con il maggior numero di nuovi casi positivi, oggi dietro Milano, Brescia e Pavia.

Fontana scrive a Conte

La Lombardia però non ferma i motori della ripartenza. Oggi, 6 maggio, il governatore Attilio Fontana ha scritto al presidente del Consiglio Giuseppe
Conte per «ribadire le proposte lombarde per evitare il sovraffollamento del trasporto pubblico locale, in previsione della crescente riapertura delle attività». Fontana evidenzia al premier tre necessità: «Evitare il sovraffollamento sui mezzi attraverso il cambiamento degli orari di ingresso negli uffici; garantire controlli efficaci sulla salita nei mezzi pubblici e sul distanziamento tra i viaggiatori e aiutare le famiglie che hanno figli in età scolare». La Lombardia, si legge in una nota di Regione, «ha quindi ribadito al Governo la necessità di insistere con lo smart working, potenziare il trasporto su gomma (anche usando i noleggi auto con conducente), mettere in campo misure di sostegno per chi si deve occupare dei figli come i congedi parentali alternati».

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