Gallarate, Ramadan in isolamento. I musulmani impegnati nella solidarietà

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GALLARATE – Sarà un Ramadan diverso per la Comunità musulmana di Gallarate. La tensostruttura di Cardano al Campo non ospiterà quest’anno i fedeli di Allah per la consueta preghiera della sera. Ciascuno la reciterà a casa, con la propria famiglia. E anche per la festa della Rottura – dice il presidente della Comunità Islamica, Abdul Jabbar – ci sono ben poche speranze di ritrovarsi insieme dopo un mese di preghiere e digiuno. Il Coronavirus impone un Ramadan in lockdown, ma non ferma la comunità musulmana, impegnata nella solidarietà.

Preghiera in isolamento

Venerdì, in base alla Luna, prenderà il via il mese di preghiere e digiuno. Ma stavolta non sarà il campo sportivo Le Biolle di Cardano a ospitare, per il quarto anno consecutivo, la preghiera del Tarawih che ogni sera richiamava oltre duecento persone. I musulmani di Gallarate sono originari dal Pakistan, Bangladesh, Marocco, Mali, Senegal, Tunisia, Algeria, Benin, persone che da anni vivono e lavorano in città e nei Comuni limitrofi. Il 90 per cento di loro ha la cittadinanza italiana, a dimostrazione del loro radicamento sul territorio.

I musulmani per Gallarate

Proprio per questo motivo la comunità musulmana gallaratese – riunita nell’associazione di promozione sociale “Il Faro”– sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria ha dato la propria disponibilità al Comune per aiutare le fasce più deboli. La “Zakat”, ovvero la carità, è uno dei cinque pilastri dell’Islam. Con il coordinamento della Protezione civile, i volontari sono impegnati da settimane per la distribuzione delle mascherine gratuite e per la consegna domiciliare della spesa e dei medicinali agli anziani. «Per noi è un grande piacere poter partecipare: fa bene al cuore e fa bene alla società», dice il vicepresidente della comunità Mohamed El Youbi. «Mano nella mano ci possiamo aiutare a tirare giù i muri nel segno della solidarietà. Ringrazio la Protezione civile di Gallarate. a partire dal coordinatore Pietro Orlandi e l’assessore Andrea Zibetti, e i fratelli dell’associazione che hanno reso possibile questa opportunità di volontariato». La comunità islamica ha fatto inoltre una colletta per aiutare le persone in difficoltà: 40 famiglie, anche italiane, riceveranno nei prossimi giorni un pacco spesa (nella foto in alto) con generi alimentari di prima necessità.

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