Dall’Igna e Martucci: i due volti della crisi di Forza Italia a Gallarate

Dall’Igna Martucci Forza Italia Gallarate

GALLARATE – Cosa succede in Forza italia? Un capogruppo che rassegna le proprie dimissioni, respinte dal presidente del consiglio comunale in quanto non viene indicato il sostituto, e un gruppo consigliare presente da mesi sia in maggioranza che in opposizione, senza sentire l’esigenza di prendere una posizione certa e mettere fine a un paradosso politico. Confusione, mancanza di una guida, incapacità di rialzarsi a ormai dieci mesi di distanza dall’inchiesta “Mensa dei poveri” che ha spazzato i vertici del partito: è crisi profonda per gli azzurri a Gallarate. E quello che succede nella sede forzista preoccupa gli alleati. Perché, con i numeri ormai risicati su cui poggia l’attuale maggioranza, se crollano rischiano di portare tutti nel baratro.

Le dimissioni di Dall’Igna

Germano Dall’Igna nei giorni scorsi ha comunicato al partito e al presidente del consiglio comunale Donato Lozito le sue dimissioni da capogruppo. Si tratta di una scelta dettata probabilmente da quanto avvenuto la scorsa settimana in consiglio comunale e in particolare su quell’intervento (mai letto in aula) di Calogero Ceraldi contro l’ospedale unico. In quell’occasione, insomma, deve aver capito di non avere più in mano le redini del gruppo e ha deciso di lasciare. Le sue dimissioni sono però formalmente congelate, al momento respinte da Palazzo Borghi in quanto nella lettera manca il nome del suo sostituto. Senza un nuovo capogruppo, insomma, ufficialmente Dall’Igna resta al suo posto. In maggioranza sono convinti di riuscire a convincerlo a rientrare sui propri passi, ma in ogni caso lo strappo – seppur in freezer – mostra pubblicamente lo stato di profonda crisi in cui versa il partito da quando alla guida non c’è più l’ex mullah Nino Caianiello.

In opposizione con Martucci

A dimostrazione che Forza Italia non soltanto non ha più una guida, ma nemmeno una direzione, è il caso Leonardo Martucci, dal 7 novembre scorso ufficialmente fuori dalla maggioranza senza che il suo partito abbia mai preso un provvedimento disciplinare nei suoi confronti. Anzi, il consigliere ha reso noto di aver rinnovato la tessera, così come gli avrebbero espressamente chiesto alcuni big del partito da Roma. La sua uscita di scena allora era passata in secondo piano in quanto il commissario cittadino Gigi Farioli era impegnato a mantenere i numeri per salvare la maggioranza. Ma da quel famoso incontro senza tè e pasticcini con il sindaco Andrea Cassani sono passati ormai tre mesi e da allora nulla è cambiato. E così oggi Forza Italia è ufficialmente sia in maggioranza  che in opposizione. Uno scenario paradossale per un sistema democratico che si rispetti, ma a Gallarate reale. E che nessuno, a livello provinciale, si senta in obbligo di sanare questo paradosso fa apparire il tutto quantomeno singolare.

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