«I dati sono contrari alla crescita cargo di Malpensa»

Malpensa cargo tonnellate aprile

Assaeroporti è l’associazione ufficiale che rappresenta 27 società di gestione aeroportuale per 36 aeroporti italiani. Nelle sue statistiche, oggettive e incontestabili ma purtroppo ignorate in quanto sconvenienti a SEA, si legge che su base annuale 2021 – 2022 il traffico cargo a Milano Malpensa è diminuito del 2,4%, mentre su base mensile il mese di novembre 2021 – 2022 è diminuito dell’8,6%. Il PIL della nostra nazione è cresciuto nel 2022 del 3,9%, mentre la previsione per il 2023 è stimata di un misero 0,4%, quindi si dovrebbe avere un rallentamento della nostra economia nazionale e quindi delle attività commerciali.

Nonostante questi dati si vuole ampliare a tutti i costi di 44 ettari la cargo city di Malpensa, distruggendo una brughiera pregiata e preziosa, soprattutto oggi in fase di riscaldamento climatico (dei 6 scenari di espansione dell’area cargo contenuti nel masterplan, SEA ha scelto proprio quello più impattante cioè quello dell’espansione all’esterno della stazione aeroportuale). Il 2022 è stato considerato l’anno più caldo della storia da quando si sono registrati i dati climatici e tale fenomeno non sembra arrestarsi ma è in continua evoluzione. Ciò è dovuto soprattutto alle attività antropiche che generano l’aumento di temperatura dell’atmosfera con conseguenze quali l’aumento delle bombe di calore estive che mietono migliaia di vittime e gli eventi climatici estremi che producono gravi danni sui territori colpiti. Questi sono solo alcuni effetti evidenti dovuti a tale impatto. Omettiamo per il momento gli altri effetti causati dall’inquinamento sulla salute dei cittadini.

Non si capisce perché, con questi dati tanto negativi, Regione Lombardia, sindaci del CUV e associazioni imprenditoriali vogliano a tutti i costi ampliare all’esterno l’area della cargo city, prestando attenzione solo ai dati SEA che prevedono la solita crescita infinita, puntualmente smentita dai fatti. Tantomeno non si capisce perché i Sindaci del CUV siano stati così solleciti a firmare un protocollo d’intesa con Regione stessa, ottenendo solo infrastrutture che di compensativo non hanno nulla e future centrali energetiche ancora sulla carta.

Ricordiamoci che intorno all’aeroporto negli anni trascorsi sono realizzate infrastrutture e interventi edilizi legati alla logistica che hanno già seriamente compromesso il fragile equilibrio ambientale, aumentando il consumo di suolo, compreso quello pregiato dal punto di vita naturalistico. Questa non è una crescita positiva per il nostro territorio, ma solo l’ennesima cementificazione dove di sostenibile non c’è nulla se non l’interesse economico dei soliti noti.

Direttivo Uni.Co.Mal.
Massimo Uboldi – coordinatore