Delitto Macchi: il 9 marzo si discute in Cassazione il ricorso contro il risarcimento a Binda

stefano binda

VARESE – Risarcimento bloccato per Stefano Binda: il 9 marzo il ricorso presentato dalla Procura Generale di Milano sarà discusso davanti ai giudici della quarta sezione della Corte di Cassazione.

Udienza a marzo

La Procura Generale di Milano aveva impugnato davanti alla Massima Corte la decisione dei giudici della quinta Corte d’Appello di Milano che lo scorso 12 ottobre aveva accolto l’istanza di riparazione per ingiusta detenzione presentata da Stefano Binda liquidando al 53enne, accusato di aver ucciso la giovane studentessa varesina Lidia Macchi e poi assolto in via definitiva, oltre 303mila euro a titolo risarcitorio.

Il ricorso della Procura Generale

Binda era rimasto in carcere tre anni: condannato all’ergastolo in primo grado, era poi stato assolto con formula piena sia in Appello che in Cassazione. In occasione del terzo grado di giudizio fu lo stesso Pg di Cassazione a chiedere l’assoluzione per il 53enne di Brebbia. Il 9 marzo la discussione davanti agli “ermellini” del ricorso presentato non dal Pg Gemma Gualdi, che sostenne l’accusa contro Binda, ma dalla collega Laura Gay, si fonda sul fatto che Binda si è in più occasioni avvalso della facoltà di non rispondere.

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