Diseconomie e scelte sbagliate per Linate e Malpensa

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Non c’è molto da festeggiare. A Linate la Sea ha rifatto la pista di 2,3 km in tre mesi mentre a Bergamo la pista, lunga 400 mt in più è stata rifatta in tre settimane. I Finger (passerelle d’imbarco) sono passati da 5 a 3 e crescerà l’uso dei bus interpista. La crescita del traffico di Malpensa, grazie al trasferimento dei voli del Forlanini ha dimostrato che Malpensa da 20 anni è nettamente sottoutilizzata. E lo sarà in futuro grazie alle alte tariffe aeroportuali e all’inefficenza dei servizi.

Con a bordo 60 passeggeri è atterrato a Linate, proveniente da Fiumicino,  il primo volo dopo la conclusione dei lavori di rifacimento della pista. Si tratta di un Airbus 230 dell ’ Alitalia aereo che può trasportare fino a 200 passeggeri. Nessuna compagnia (economicamente sana) avrebbe voluto pregiarsi dell ’ onore di inaugurare la nuova pista di Linate a queste condizioni. Le rotte domestiche sono diseconomiche ma continuano ad essere operate.

Si è giudicato un successo la riapertura della linea Linate-Pescara che andrebbe operata da una compagnia low cost.  Alitalia  perde un milione di euro al giorno ma continua a permettersi enormi sprechi con rotte a breve raggio e con pochi passeggeri. Il nuovo prestito contenuto nel decreto fiscale è stato maggiorato da 350 a 400 milioni di euro. Con la nuova erogazione pubblica cresce così a 1,3 miliardi l ’ intervento statale a favore dell ’ amministrazione straordinaria. Alitalia è sempre fuori mercato e priva di prospettive di rilancio.

Dario Balotta
presidente onlit (Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Trasporti e Infrastrutture)

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