Elezioni in provincia di Varese, arrivano i big: Salvini, Renzi e Calenda

SARONNO – La corsa elettorale è partita. Con il deposito delle liste per le amministrative del 20-21 settembre, prende il via l’anomala campagna elettorale estiva, che interessa 11 comuni della provincia di Varese (più Legnano nell’Altomilanese), toccando da vicino 110mila abitanti e circa 85mila cittadini aventi diritto al voto. Una partita politica importante, anche in vista del rinnovo del consiglio provinciale e delle elezioni nelle tre grandi città (Varese, Busto Arsizio e Gallarate) in programma nel 2021. Il quadro di partenza è il seguente: 7 amministrazioni uscenti di centrodestra, 2 di centrosinistra e 2 civiche. In provincia di Varese gli occhi sono puntati soprattutto su Saronno, unica grande città al voto quest’anno, e su Somma Lombardo: sono queste le due realtà in cui è previsto, in caso di mancata elezione del sindaco al primo turno, il ballottaggio ad inizio ottobre.

I big a Saronno

Ad aprire le danze della sfida elettorale più calda della provincia di Varese sarà il leader della Lega Matteo Salvini, che ha messo in agenda un appuntamento a Saronno per lunedì 31 agosto, alle 17.30 a Villa Gianetti, a sostegno della campagna elettorale del sindaco uscente Alessandro Fagioli. Al suo fianco, saranno presenti inoltre tutti i candidati sindaci (appoggiati dalla Lega) della provincia di Varese. A Saronno sono già annunciati altri “big” nazionali: il 9 settembre il leader di Italia Viva Matteo Renzi e il 16 settembre il fondatore di Azione Carlo Calenda. Entrambi a sostenere la sfida del già sindaco Pierluigi Gilli.

Fagioli cerca il bis

A Saronno Fagioli, che nel 2015 aveva vinto praticamente con una lista “monocolore” Lega (eleggendo 14 consiglieri di maggioranza su 15), cerca il bis nella città dell’Amaretto, stavolta sostenuto dall’intero centrodestra già al primo turno. Dovrà vedersela, come già cinque anni fa, con Pierluigi Gilli (appoggiato da Italia Viva, Azione e +Europa in quello che sembra il laboratorio di un polo liberale alternativo sia al centrodestra sia al centronistra), con la candidata civica Novella Ciceroni (Obiettivo Saronno), ma anche con il candidato del centrosinistra a trazione Pd Augusto Airoldi e con quello del Movimento Cinque Stelle Luca Longinotti. Nessuno spazio neanche qui per l’alleanza elettorale invocata dal premier Conte sul modello di quella che governa a Roma.

Le altre sfide

Stavolta sono a Somma Lombardo e Luino, ma anche a Origgio, le sfide fratricide nel centrodestra. A Somma, dove la competizione è sul doppio turno, la corsa solitaria la fa Fratelli d’Italia, candidando la consigliera uscente Manuela Scidurlo in contrapposizione al candidato del centrodestra, il leghista Alberto Barcaro (consigliere provinciale a Villa Recalcati, dove governa insieme al presidente di Fratelli d’Italia Emanuele Antonelli): divisi per contrastare, sperando di arrivare al ballottaggio, il sindaco uscente Stefano Bellaria, sostenuto da un ampio fronte politico (centrosinistra) e civico.

A Luino invece è la Lega che, con il sostegno di Lombardia Ideale, è staccata dal resto del centrodestra. In campo il vicesindaco uscente Alessandro Casali (leghista), che dopo aver sostenuto l’amministrazione di Andrea Pellicini si trova dall’altra parte della barricata, con il sindaco uscente (di Fratelli d’Italia) capolista del rassemblement che si è venuto a creare attorno a Franco Compagnoni, che curiosamente cinque anni fa era il candidato civico sostenuto dal Pd. Tra i due litiganti, nel match che si deciderà direttamente al primo turno (vince chi prende più voti) proverà ad infilarsi proprio la civica “Una proposta per Luino” che candida Enrico Bianchi, sponsorizzata dai Dem, oltre all’altro civico Furio Artoni.

A Origgio infine è la Lega che si è apparentata con una lista civica di opposizione, “sposando” la candidatura di Evasio Regnicoli, mentre quel che resta del centrodestra (Forza Italia e Fratelli d’Italia) sceglie la continuità appoggiando la corsa del vicesindaco uscente Andrea Azzalin.

Negli altri comuni più piccoli, si ripropone più schematicamente l’uno contro uno tra candidati espressione di liste civiche vicine al centrodestra o al centrosinistra. Sindaci uscenti vicini al centrodestra si ricandidano a Gorla Maggiore, con Pietro Zappamiglio (Forza Italia) contro Rita Colombo; a Casorate Sempione con Dimitri Cassani (Noi con l’Italia) contro Martina Grasso; e a Golasecca, con Claudio Ventimiglia (indipendente di centrodestra) contro Maddalena Reggio. A Laveno Mombello Paola Sabrina Bevilacqua raccoglie il testimone alla guida del centrosinistra dal sindaco uscente Ercole Ielmini e si trova contro tre candidati, tra cui Andrea Trezzi (Lega). A Lonate Ceppino, dopo le dimissioni del sindaco leghista, ci prova Clara Dalla Pozza (Lega) contro Stefania Zanasca. A Gemonio sfida puramente civica tra il sindaco uscente Samuel Lucchini e Fabio Felli. Poi c’è il caso particolare di Masciago Primo, comune da poco più di 300 anime in Valcuvia, dove la sfida è tutta interna al centrodestra, tra Marco Magrini (Esperienza Civica) e Giorgio Piccolo (Lombardia Ideale).

Poi c’è un’altra sfida significativa appena fuori dai confini, quella di Legnano, dove il centrodestra è riuscito a restare unito, attorno alla candidatura di Carolina Toia, dopo le vicende che hanno travolto l’amministrazione guidata dal leghista Fratus, mentre lo scenario dell’ex opposizione è frantumato in diverse liste.

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