Antonelli debutta dai “Fratelli” di Busto: «Ricandidarmi? Decido in autunno»

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BUSTO ARSIZIO – «Ricandidarmi? Deciderò in autunno. Non sono stati quattro anni facili da sindaco». Nella serata dell’esordio di fronte agli iscritti di Fratelli d’Italia, in una riunione di circolo ospitata nella sede di Comunità Giovanile di vicolo Carpi, il primo cittadino e neo iscritto al partito di Giorgia Meloni, Emanuele Antonelli, rimanda ancora la scelta se correre o meno per un secondo mandato. «È una decisione che spetta solo a lui – gli fa eco Massimiliano Nardi, presidente del circolo di Fratelli d’Italia di Busto Arsizio – noi faremo di tutto perché sia positiva, ma non gli abbiamo chiesto nulla in cambio, solo di ritornare a casa per lavorare insieme».

Bis oppure no?

«Non sono stati quattro anni facili – ammette Antonelli – se dovessi ricandidarmi, con voi al mio fianco sono tranquillo. Dico “se” perché è una decisione tutta mia, che prenderò in autunno e deciderò cosa fare. Avrei voluto aspettare perchè mi scoccerebbe dirvi dopo che mi sono iscritto che non faccio più il sindaco, ma mi hanno chiesto di entrare in Fratelli d’Italia lo stesso e allora l’ho fatto volentieri».

Il confronto

Riunione all’aperto, con i dovuti distanziamenti, in attesa di una vera sede (se ne parlerà a settembre): di fronte al debutto del sindaco, il circolo di Fratelli d’Italia di Busto è quasi al completo, ma anche stavolta non passa inosservata l’assenza della vicepresidente di sezione, unica rappresentante del partito in consiglio comunale, Mariangela Buttiglieri. Un’ora e mezza di confronto serrato. Pochi convenevoli, una breve presentazione, poi si passa subito a trattare temi concreti: dal palaghiaccio alla viabilità, dai cantieri in corso fino all’ospedale unico. Il sindaco Antonelli, che ribadisce di sentirsi «a casa, soprattutto tra amici», non si tira indietro al fuoco di fila delle domande e si lascia andare anche a qualche piccola confessione.

Il “giro” dei partiti

«Mi accusano di aver fatto questo passo ma non l’ho fatto per fini particolari – ammette Antonelli, riferendosi alla sua partecipazione ai diversi momenti di confronto politico con i movimenti che lo sostengonoho preferito parlare con tutti i vertici dei partiti, magari anche fuori Busto, perché sono in ottimi rapporti con tutti. Non perché volessi tenere buono qualcuno per pararmi il fondoschiena. Avevo sempre detto, anche in tempi non sospetti, che se fossi rientrato in un partito, sarebbe stato Fratelli d’Italia». E agli amici di sempre che lo hanno sostenuto fin dall’inizio dell’avventura riserva parole di gratitudine: «Se sono diventato sindaco lo devo alle persone che sono qua – sottolinea Antonelli, che al suo fianco ha l’attuale coordinatore di collegio Checco Lattuada – mi hanno spinto a provarci. Ero uscito dai partiti perché non accettavo certe regole, che valgono solo per i vertici mentre la base non conta niente». Il riferimento è ai rapporti burrascosi che ebbe da coordinatore del PdL.

Progetti e proposte

«Il Palaghiaccio? Un sogno. L’opera più importante, anche se con tante incognite – rivela il sindaco, dopo il rinvio del bando di project financingio spero che parta, al di là delle date. Perché poi sarebbe pronto in un anno e mezzo, visto che le imprese che fanno il lavoro hanno l’interesse a realizzarlo il più in fretta possibile perché devono rientrare dall’investimento in 30 anni affittando gli spazi». Tra i cantieri aperti «forse il più importante» è il sottopasso di Sant’Anna, finanziato totalmente grazie ai soldi della Regione, «strategico per gli abitanti del quartiere». Sull’ospedale unico: «Ha deciso la Regione, non l’avevamo chiesto noi. Gallera a Busto ha confermato che vanno avanti convinti modificando il progetto alle nuove esigenze post Covid, con nuovi accessi e padiglioni polifunzionali intercambiabili». Ci sono anche tante spine. Come l’illuminazione pubblica, frenata da ricorsi e controricorsi: «Assurdo, intanto la città rimane al buio e dovremo pagare 350mila euro per la manutenzione». Oppure la riapertura delle scuole: «C’è il panico». E i problemi di viabilità, come il caso di via Montebello: «Una pecca – confessa Antonelli – è un mio grosso rammarico non aver sistemato la viabilità. Ma per ogni idea, ci sono pareri discordanti. Ora stiamo portando avanti le ciclabili, ma in molte vie vuol dire sacrificare parcheggi. Così stiamo iniziando dove diamo meno fastidio». Ma l’esempio è via Lonate: «Per un anno mi hanno contestato e insultato per i disagi del cantiere, ora è trasformata e nessuno si ricorda più in che condizioni era prima».

Fratelli d’Italia verso il voto

Sindaco o non sindaco, il circolo guidato da Nardi sta avviando i preparativi per una campagna elettorale in cui vorrà giocare un ruolo da protagonista. Già in programma diversi appuntamenti per la ripresa di settembre. «Busto porta avanti la tradizione di una destra che fa e che è sempre presente – rivendica il presidente di circolo – stiamo facendo attività nei quartieri (un lavoro coordinato da un altro iscritto recente, Nazzareno Cassani, ndr), sentendo le esigenze della gente, e chiamiamo tutti i giorni il sindaco Antonelli per segnalargli i problemi da risolvere». Ma Lattuada avverte: «Non puntiamo all’assessore per metterci la stelletta e andare al mercato a farsi belli. Siamo gente corretta, mossa dal buon senso per il bene comune e non per l’ambizione». La riunione segna anche il debutto come presidente provinciale di Gioventù Nazionale (il movimento giovanile vicino a Fratelli d’Italia) di Marco Tomasini, 24 anni, fratello di Andrea, che è ad oggi l’unico nominato in quota FdI a Busto come consigliere d’amministrazione di Prealpi Servizi.

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