Emergenza Giudici di Pace, cause al 2028. Avvocati di Busto in pressing su Nordio

BUSTO ARSIZIO – Hanno chiesto al ministro della Giustizia Carlo Nordio di essere ricevuti e con l’assemblea del prossimo 20 marzo sono pronti a proclamare sciopero. Gli Avvocati dell’Ordine di Busto Arsizio sul piede di guerra per la «situazione drammatica» dei due uffici del Giudice di Pace presenti sul territorio del foro di Busto, a Gallarate e a Legnano. «Servono magistrati e personale amministrativo» l’appello da parte del consiglio dell’Ordine.

Boom di cause

Il problema si è acuito «con l’entrata in vigore della riforma Cartabia, che ha esteso le competenze territoriali e di materia dei Giudici di Pace», come spiega Eliana Morolli, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Busto Arsizio. Dagli oltre 5000 procedimenti civili iscritti a ruolo nel 2022 nell’ufficio che ha sede all’ex pretura di Gallarate si è passati a quasi 8000 nel 2023 e si prevede di superare quota 10mila nel 2024, mentre viaggiano sempre attorno a quota 300 le cause penali. «La carenza di personale amministrativo e di magistrati è allarmante, chiediamo a Roma un intervento forte, con l’assegnazione di nuove risorse agli uffici del Giudice di Pace di Busto Arsizio».

Tempi deprimenti

La situazione è insostenibile e a pagarne le conseguenze sono gli avvocati ma soprattutto i cittadini. La presidente Morolli parla di «rinvii in media di tre anni per le udienze in sede civile», ma anche di «decreti ingiuntivi emessi a distanza di 5-6 mesi» e addirittura di «un mese e mezzo di attesa» per la sola apertura delle buste telematiche. Il segretario dell’Ordine Carlo Alberto Cova cita «notizie recenti di rinvii al 2028» e tuona: «È inammissibile che una causa civile davanti al Giudice di Pace duri quattro-cinque anni». Il consigliere Luca Beretta sintetizza la situazione come «un grave danno per il tessuto imprenditoriale della provincia di Varese», e anche per Malpensa.

Carenza di magistrati

Del resto i numeri parlano da soli: a Gallarate ci sono solo 3 magistrati contro i 6 previsti in organico, mentre a Legnano – dove il personale amministrativo non manca perché viene garantito dal Comune con risorse proprie – il giudice è uno solo. E con le nuove norme della “Cartabia”, come spiega la consigliera Daniela Oldani, «tiene solo due udienze alla settimana, di cui una in presenza e una dedicata agli ulteriori adempimenti. Tanto che quella del 4 marzo è stata per metà rinviata a dopo l’estate». Insomma, «si sono dimezzate le udienze» e ora il rischio che intravedono gli avvocati è che «l’amministrazione smetta di finanziare l’ufficio del Giudice di Pace, se non dà risposte ai cittadini».

Situazione insostenibile

Una situazione «drammatica» che rischia di peggiorare con le nuove competenze che dal 2025 verranno assegnate ai Giudici di Pace, e che tocca anche le udienze penali, «ora una ogni 15 giorni invece che una alla settimana, con un raddoppio dei tempi», come ricorda il vicepresidente Luca Abbiati. E allora l’Ordine degli Avvocati di Busto Arsizio rilancia il proprio appello al ministro Nordio. «Non ha risposto alla nostra richiesta di riceverci – ricorda il consigliere Davide Toscani – giammai venga a verificare la situazione fisica in cui versa il Giudice di Pace, con l’anomalia che è a Gallarate. Rimarrebbe basito, non sono rispettati neanche gli standard minimi di sicurezza. Non stiamo chiedendo la luna ma che l’organico venga quantomeno potenziato. Altroché farsi belli con gli obiettivi Pnrr: vanno raggiunti anche a Busto Arsizio».

Il pressing

Il “j’accuse” è rivolto a Roma – con Cova che fa notare che «ad un’interrogazione parlamentare il ministro ha risposto che c’è un problema. Ma va risolto» – non certo al Presidente del Tribunale, ai magistrati e al personale. Ma l’appello viene allargato dalla presidente Morolli anche ai «comuni del territorio, che potrebbero sostenere l’ufficio del Giudice di Pace come fa Legnano», mentre invece «da Busto Arsizio non ci siamo sentiti supportati. Abbiamo invitato il sindaco ma non abbiamo ottenuto risposte né interesse, eppure riportare il Giudice di Pace in città sarebbe un fiore all’occhiello». Ora però l’emergenza è quella dell’efficienza degli uffici, prima che la nuova sede, e tra le iniziative rimane quella di «instaurare un tavolo di confronto a cui inviteremo anche il presidente del Tribunale Miro Santangelo». E con la prossima assemblea straordinaria verranno stabilite le nuove mosse da compiere: «Non si esclude di dichiarare un’astensione dalle utenze per sensibilizzare chi di dovere» annuncia la presidente.

busto arsizio giudice di pace – MALPENSA24