Supermercato ex Aermacchi: la Lega ha ragione

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Gentile redazione,

leggiamo l’accorato grido di allarme di Alberto Nicora pubblicato su Varese Noi il primo maggio e ne comprendiamo il disagio e la frustrazione. La fuga dei nostri giovani continua nel disinteresse collettivo, è una moderna odissea. Quelli del Sud vengono al Nord e quelli del Nord se ne vanno a Milano o, ancor peggio, all’estero. Le migrazioni dei nostri giovani sono un fenomeno drammatico per la nostra città e una piaga per l’intero Paese di cui nessuno parla. L’impoverimento sociale e la mancanza di attrattività condannano la città sempre più a dormitorio per mancanza di produttività, intrattenimenti e opportunità.

Lasciamo che i giovani facciano quello che vogliono, ma dobbiamo offrire un’ occasione per scegliere di rimanere e di vivere la nostra città: il grido di allarme di migliaia di loro che cercano lavoro, e migliori condizioni per realizzarsi altrove, dimostra una situazione di disagio diffuso che preoccupa.
I nostri ragazzi evidenziano una situazione di generale esclusione dalle opportunità lavorative ampiamente percepibile. Una miriade di loro è in continua ricerca di un futuro stabile e sostenibile.
Alla radice dei problemi vi è sicuramente un’economia stagnante unita a una situazione d’incertezza individuale e collettiva, tassi di disoccupazione elevati e persone che perderanno presto il loro lavoro, aggravata dal dilagare dell’illegalità unita a una carenza di comunicazione politica, di attrattività, di prospettiva che rappresentano un freno allo sviluppo del territorio.

Le prime vittime sono i più giovani che cercano di realizzarsi, cercano leader, ambienti dove condividere esperienze, ma non trovano sbocchi, figure carismatiche da seguire e contesti dove incontrarsi. Giovani che studiano, si diplomano, si laureano, fanno stage, master, corsi di specializzazione, periodi lavorativi che qui sarebbero sottopagati mentre altrove sono rivalutati.
Alla fine dei conti restano al palo e decidono di andarsene da Varese. Si tratta di un fenomeno “di impoverimento dei più inascoltati”, con i nefasti effetti socioeconomici che ne derivano per una popolazione che invecchia sempre più.

Pensare ai giovani significa pensare al futuro, fare un investimento oggi per avere ricadute domani. L’ennesimo supermercato offrirebbe una soluzione economica immediata ma in realtà impoverisce tutti quelli già esistenti, toglie e non aggiunge.
Condividiamo il pensiero di Nicora. Se pensassimo a un luogo dove fare smart working, dove condividere esperienze, da frequentare nel doposcuola, dove “attivare start-up innovative”, un moderno incubatore che solo una mente giovane e moderna può sviluppare, ciò farebbe del bene a noi stessi. Pianificheremmo il futuro delle prossime generazioni dimostrando ancora il coraggio di scegliere per il domani, e non l’ipocrisia di scegliere per se stessi oggi aggiungendo un altro chiodo alla bara.

Roberto Bianchi
Presidente Pro Loco Varese

Lega Giovani Varese: «All’ex Aermacchi startup invece di un altro supermarket»

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