Fagnano, la torre “slitta” e il sindaco salva se stessa e la maggioranza

FAGNANO OLONA – La torre “slitta” al prossimo consiglio, la maggioranza vacilla, ma non crolla. A salvare, o prolungare, la vita di Più Fagnano è stato l’artificio del rinvio del punto più caldo all’ordine del giorno del consiglio che si è tenuto oggi (martedì 25 maggio): la realizzazione del mega capannone di via Fratelli Cervi. Mossa che ha così evitato il voto contrario di Lega e Forza Italia, ovvero la maggioranza della maggioranza, e che avrebbe messo in un angolo sindaco e Fratelli d’Italia, favorevoli invece all’intervento così com’è.

Vergogna

I primi a commentare l’annuncio del sindaco Elena Catelli sul rinvio del punto riguardante la torre sono stati i cittadini. I quali, appreso che l’argomento non sarebbe stato affrontato, hanno di fatto svuotato l’aula magna delle scuole Fermi, per una sera sala consigliare, ripetendo più volte “Vergogna”, mentre abbandonavano i posti a sedere.

Il ritiro

Il ritiro del punto sulla torre e il rinvio alla successiva seduta di consiglio è stato annunciato dal sindaco Catelli il quale ha spiegato che “sono subentrate oggi nuovi ipotesi progettuali e di sviluppo nell’ottica di una ulteriore conciliazione tra interessi pubblici e privati che necessitano maggiori approfondimenti”. 

Partita chiusa? Tutt’altro, semmai rinviata. Perché la notizia del rinvio (che avrebbe dovuto rimanere coperta) arriva in piazza Alfredo Di Dio ben prima dell’inizio del consiglio. E in seguito a una serie di riunioni al Castello che si sono succedute nel corso della giornata. L’ultima, forse decisiva, convocata proprio pochi minuti prima l’assise civica. Un summit ristretto al quale, oltre ai funzionari, ha partecipato solo il sindaco. “Per – raccontano lontano dai microfoni – mettere a punto la strategia del rinvio del punto, che ha salvato l’amministrazione”. E poi aggiungono che “il gran tessitore”, che ha lavorato per cucire lo strappo di una tela lacerata, sia stato il leghista Fabio Beltemacchi. Pronto a votare no qualora il punto fosse stato messo ai voti, ma anche ostinato nel voler tenere dritta la barra di una vela che, a ogni piccola onda, rischia di scuffiare.

E ora?

E ora, come sono abituati a Fagnano, si riparte. Con una cicatrice in più sulla maggioranza e con i problemi di sempre. Ma anche con la convinzione, dicono in maggioranza, che le tensioni dell’ultimo mese sono state una lezione da imparare. Insomma la mossa del sindaco ha salvato “capre e cavoli”. E anche l’intervento dell’imprenditore.

E con le minoranze che hanno preso atto del ritiro in maniera tutto sommato morbida e si sono limitate a lapidarie dichiarazioni. “Non capiamo i motivi di questo rinvio – hanno detto in sintesi i capigruppo Marco Baroffio, Paolo Carlesso e Valter Lomi – la cui decisione è stata presa solo poco fa e proprio nel giorno del consiglio. Ora attendiamo di capire quali saranno le modifiche al progetto annunciate dal sindaco”.