Sul Galfra di Fagnano la Lega la prende larga: «Era meglio il nostro progetto»

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FAGNANO OLONA – Sottovoce. La Lega contesta il cambio di rotta sui lavori del Galfra con un comunicato il cui vero senso però rimane tra le righe. Sul Carroccio la posizione è chiara: “Ma quale asso nella manica di Baroffio. Il nostro era un vero ampliamento“. Ma nessuno, sul Carroccio, si prende la responsabilità di mettere nero su bianco il pensiero leghista. Almeno ufficialmente.

E così viene fatto girare un comunicato scritto guardando nello specchietto retrovisore, ovvero una ventina di righe in cui i leghisti difendono le scelte del passato, si intestato l’ampliamento progettato, la variazione di Bilancio approvata ad hoc per il campo in sintetico e i lavori iniziati per le torri faro. Ma nel quale non si spende una parola, che sia una una, per esprimere in maniera inequivocabile la loro contrarietà al progetto rivisto dalla squadra del sindaco Baroffio. Soluzione che risparmia anche il numero di alberi da sacrificare.

La nota ufficiale

Il progetto approvato dall’amministrazione targata Lega Salvini premier già tutelava il monumento di caduti e le aree limitrofe, tanto da ottenere il parere favorevole della soprintendenza. Di quel progetto il valore aggiunto era la creazione di un campo regolamentare di allenamento a 11, utilizzabile dai giovani atleti fagnanesi che avrebbe salvaguardato il terreno di gioco principale.

Inoltre nel corso dell’ultima seduta comunale dell’amministrazione Catelli, sempre su proposta della Lega, era stata approvata la variazione di bilancio di circa 100 mila euro per la realizzazione del manto in sintetico. Inoltre come tutti possono vedere è stato realizzato il nuovo impianto di illuminazione di cui si parlava da tempo immemorabile.

La nota ufficiosa

Quella sopra è la nota ufficiale. Poi, a quanto si dice, c’è un pezzo di comunicato scritto evidentemente con l’inchiostro simpatico. Che non si legge, ma traspare. La scelta della nuova amministrazione di restringere il nuovo campo da 11 a 9, di abbandonare l’idea di piazzare le due mega torri faro troppo a ridosso del monumento e di lasciare così un’area di maggior respiro tra il Galfra e il parco delle Rimembranze, è rimasta sullo stomaco dei leghisti. Che masticano amaro, per ordini di scuderia, devono tirare il freno e parlare solo del passato.

Motivo? Non è ancora tempo di guerra. Almeno per il momento. Primo, perché il partito, anche a Fagnano, si deve concentrare sulle prossime elezioni provinciali. Che sono un bell’enigma. E per questo è meglio evitare scontri frontali perché il voto a Villa Recalcati è roba per gli addetti ai lavori, ma anche una partita delicata per il centrodestra, che rischia di perdere l’attuale maggioranza nel consiglio della Provincia. E quindi sta lavorando per rinserrare le fila, ma anche per recuperare voti nel campo avverso. Insomma calma e gesso.

Secondo, oggi in Lega a Fagnano c’è un commissario (Simona Cassarà) che sta lavorando per far crescere il partito, ma anche per traghettare il Carroccio locale al congresso. E qui si aprono i giochi locali. La sezione cittadina, che al momento non ha nemmeno più una sede fisica, conta una decina di militanti. Il commissario al momento ha evitato l’emorragia di scritti. E può contare su alcuni nuovi ingressi militanti: tra questi hanno avuto i gradi da militanti, oltre a Fabio Beltemacchi, Enrica Callini e Raffaella Croci, anche Gigi Rosa, che all’ombra del Castello ha dato vita alla sua seconda vita in Lega. E nelle prossime settimane il partito andrà a congresso per scegliere la guida della nuova sezione ormai avviata al nuovo corso.

Solo a quel punto, ovvero dopo il voto in Provincia e la nomina del nuovo segretario, la Lega tornerà a fare la Lega al Castello. Dai banchi dell’opposizione.

E la società?

Resta poi da capire come la società di calcio abbia preso il nuovo corso. E come abbia digerito (ammesso che l’abbia digerito) il fatto di aver cullato la speranza di avere un campo a 11 e di ritrovarsi con un terreno di gioco più piccolo che da un lato amplia, ma dall’altro tarpa le ali. Per ora però si fa melina e nessuno si sbilancia.